Chi è il direttore della Pizzeria “Dal Presidente”, dal post omofobo ai pestaggi: “Non si stanca mai di fare cattiverie”

Massimiliano Di Caprio, direttore della Pizzeria "Dal Presidente"


Tra le cinque persone arrestate oggi a Napoli (da considerarsi innocenti fino a sentenza passata in giudicato) per l’inchiesta che ha come fulcro i rapporti tra camorra e riciclaggio c’è anche Massimiliano Di Caprio, direttore della pizzeria Dal Presidente di via dei Tribunali. Il locale fu aperto dal pizzaiolo che offrì la pizza a Bill Clinton durante il G7 del 1994, ma successivamente è passata nelle mani di una società che – secondo le indagini di Procura di Napoli, Polizia di Stato e Guardia di Finanza – sarebbe direttamente conducibile al clan Contini.

Chi è Massimiliano Di Caprio, titolare della pizzeria “Dal Presidente”

Massimiliano Di Caprio ha 50 anni ed è noto per essere una persona sopra le righe. Nel 2022 fu al centro di una bufera a causa di alcune opinioni omofobeNel 2022 fu al centro di una bufera a causa di alcune opinioni omofobe: in delle storie su Instagram definì i gay “pervertiti infelici”. In particolare le parole usare furono le seguenti: “Non me ne fo**e di consensi e di avere più clienti, candidarmi in politica per avere voti o fare soldi. Io sono UOMO e non voglio offendere la legge di Gesù Cristo che ha creato l’uomo e la donna e devo essere falso, viscido, lecchino dei gay e delle lesbiche. Io dico grazie a Dio che mi ha creato uomo e uomo voglio morire. A me questo cambiamento di degrado che voi umani state accettando non lo condivido. Per me siete dei pervertiti infelici e volete far sentire gli altri sbagliati, torturare i bambini che vi guardano in tv e per strada destabilizzandoli. Nascondetevi che siete ridicoli, per non dirvi altro”.

Successivamente chiese “umilmente scusa” e cercò di spiegare che si trattava di uno sfogo dopo aver assistito ad un episodio che coinvolgeva un bambino, a suo dire insultato da un omosessuale. Il suo istinto lo aveva portato ad uno scatto aggressivo, dal quale affermò di avere desistito: “Io sono contro la violenza, mi sono bloccato”.

La moglie nell’intercettazione: “non si stanca mai di fare le cattiverie”

Un’inclinazione che tuttavia sarebbe stata smentita dal corso stesso delle indagine, dal quale è emerso che Di Caprio avrebbe costretto, attraverso dei pestaggi, un ragazzo titolare di un’agenzia a chiudere. Fatto che è emerso anche da un’intercettazione di una conversazione tra la moglie di Di Caprio e la commercialista (entrambe arrestate) il cui contenuto è stato riportato da Il Fatto Quotidiano: “Comunque Massimo non si stanca mai di fare le cattiverie – dice la moglie – però poi lui le cattiverie non le vuole da nessuno. Pure con l’agenzia di viaggi qua fuori di quel ragazzo… è normale che ha chiuso, quello andò a minacciarlo… scusate quello è un buon ragazzo, quello lavora onestamente e andava a picchiarlo ogni tanto”.

Il post su Falcone e Borsellino

Curiosando sul suo profilo emerge inoltre un dettaglio curioso, a dimostrazione di quanto i lupi possano adoperarsi per sembrare miti agnelli: una pubblicazione in favore dei magistrati Falcone e Borsellino. Così scriveva: “Vedendo questo film sulla vita di Falcone e Borsellino, mi viene lo schifo di come esseri umani per soldi e per sentirsi qualcuno nel nulla hanno potuto trucidare due uomini così veri e perbene, che per pochi spiccioli pagati dallo stato hanno potuto perdere la propria vita perché erano dei magistrati DI SANI PRINCIPI E SOPRATUTTO ONESTI. Onore a voi due e che voi due con la vostra morte avete potuto sensibilizzare un po’ di gente senza cuore”.

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