Si chiamava Antonio Russo ed aveva 63 anni la persona che ha perso la vita ieri nell’incidente capitato in viale Fulco Russo di Calabria, a Capodichino. Lì, dove sono in corso i lavori per la costruzione della metropolitana di Napoli che collegherà all’aeroporto, una tragedia ha sconvolto l’intera città.
La causa dell’incidente, secondo quanto dichiarato dal sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, sarebbe stata un guasto ai freni che avrebbe fatto perdere il controllo di “un locomotore che stava trasportando un carrello”.
Aveva quattro figli, Antonio. Da settembre sarebbe andato in pensione, dopo una vita di sacrifici e il dramma della perdita della moglie. Una infame malattia l’aveva strappata alla vita. La consorte gestiva un negozio molto conosciuto che vendeva baccalà a Giugliano, nel rione Sant’Anna, dove viveva assieme al marito e alla famiglia.
Antonio aveva vissuto anni difficili, dopo la sua morte, e aveva trovato nel proprio nucleo la forza per ritrovare un sorriso descritto da chi lo conosceva come “contagioso”. La sua attività professionale era iniziata oltre 35 anni fa: era un carpentiere specializzato, un operaio modello. Un uomo molto preparato, che tra pochi mesi avrebbe conosciuto la libertà dalla fatica.
La redazione di Vesuvio Live si stringe attorno alla famiglia Russo. Che la terra ti sia lieve, Antonio.