È proprio il caso di dire: oltre il danno, la beffa. Si, perché il ragazzo che il 12 giugno scorso fu picchiato brutalmente davanti a moglie e figli da un parcheggiatore abusivo a Marechiaro, semplicemente per aver detto ‘no’ al suo tentativo di estorcergli 50 euro, è stato licenziato.
Come raccontato nel corso di un’intervista andata in onda su TG4, il giovane, che aveva subito la frattura di un dito della mano, un trauma cranico ed altri danni curabili in circa un mese, è stato licenziato dal suo ‘datore di lavoro’.
La vittima della brutale aggressione ricopriva il ruolo di cameriere per 40 euro a sera in un ristorante a Casal di Principe, comune dell’area metropolitana di Napoli noto tristemente per essere il feudo dei Casalesi.
Il titolare dell’attività commerciale, tra l’altro, non aveva neanche degnato il proprio dipendente di un contratto regolare: l’uomo lavorava in nero. Probabilmente turbato per il clamore mediatico scaturito dalla vicenda, il ristoratore ha così pensato bene di dargli il ben servito, sfruttando il proprio potere non-contrattuale.
La giovane vittima ha inoltre aggiunto di aver successivamente sostenuto altri colloqui di lavoro, ma alla sua vista le aziende hanno preferito non assumerlo proprio perché volto oramai noto per l’episodio in cui è stato pestato a sangue. Una pagina davvero triste che fa emergere tutta l’omertà e le controverse regole di una terra che appare senza speranze.