Una commovente lezione di solidarietà. In cattedra sono saliti i tanti artisti napoletani originari di Scampia. Il rettore è certamente Franco Ricciardi, che si è piazzato in prima linea distribuendo viveri agli sfollati della Vela Celeste, suscitando un incredibile sentimento di gratitudine nei suoi confronti da parte dei residenti di quello che è divenuto il drammatico teatro di tre morti e di diversi ferimenti dopo il crollo del ballatoio avvenuto la notte tra il 22 e il 23 luglio.
A lui si sono accodati a ruota tanti artisti, che hanno iniziato fattivamente a contribuire alla ricostruzione soprattutto psicologica delle persone coinvolte nel disastro. Dal rapper Geolier alla dj Deborah De Luca, passando per Tropico e tanti altri, la mobilitazione è stata reale, concreta e di massa.
Sono andati lì, sul posto, a distribuire beni di prima necessità e a dare una parola di conforto a persone che hanno perso molto, se non tutto. Non hanno dimenticato la propria terra, le proprie origini, e all’unisono si sono uniti dietro un grido che non nasconde certo la rabbia: “Ci rivolgiamo chi ha sfruttato l’immagine di Scampia e delle Vele, a chi ha guadagnato con i drammi di quella gente: aiutate in maniera concreta, mettete mano alla tasca”.
Questo il succo del messaggio che stanno lanciando i personaggi pubblici nati nell’area nord di Napoli. Con i denti stretti, interpretando la rabbia e la disperazione del proprio popolo. Dimostrando che Scampia non è stata dimenticata, perché ti entra nell’anima. E lì rimane.