Smart troppo piene, neonati in moto, corse spericolate: le morti sono tragedie annunciate in un territorio abbandonato
Ago 26, 2024 - Francesco Pipitone
Immagini di repertorio
Era stato scarcerato da poche ore Francesco D’Alterio, 47 anni, il conducente della Smart Fortwo che in realtà trasportava 4 persone, tra cui la bambina di 8 anni morta schiacciata tra le lamiere dell’auto e sua madre. È successo ieri a Giugliano. D’Alterio era il nuovo compagno della donna ed era stato detenuto per furto. Adesso è stato nuovamente arrestato ma l’accusa è ancora più grave: omicidio stradale.
Una Smart dove viaggiavano in 4: morta bambina di 8 anni
Francesco D’Alterio stava guidando una Smart Fortwo in cui, oltre a lui, vi erano la compagna con le due figlie avute da un’altra relazione: una bambina di 8 anni che portava in braccio e una ragazza di 16 anni che era seduta nel bagagliaio. Guidava senza patente, era stato detenuto in carcere fino al giorno prima e l’auto era senza assicurazione. Per cause ancora non chiare la vettura si è ribaltata: la piccola è deceduta, mentre la donna e la figlia adolescente sono state portate in ospedale. Per D’Alterio soltanto qualche escoriazione.
La dinamica dell’incidente, seppure non sia sta accertata, potrebbe essere suggerita dagli elementi conosciuti: si trattava di un’auto molto piccola e leggera, ma anche veloce. Una manovra particolare con uno spostamento di peso (ricordiamo che nel bagagliaio c’era una ragazza di 16 anni) potrebbe averla sbilanciata. Ma nulla toglie che possa essere successo altro, ad esempio la presenza di una macchia d’olio che potrebbe aver fatto perdere il controllo della Smart. Ad ogni modo, se la Fortwo è omologata solo per due persone un motivo c’è e salirci in quattro è motivo di possibile pericolo a prescindere.
Impunità e carenza di forze dell’ordine
Purtroppo non si tratta di una condotta sui generis. Non è raro imbattersi in vetture che trasportano un numero di persone oltre il limite consentito, così come mezzi su due ruote. È piuttosto comune vedere bambini e perfino neonati sui mezzi a due ruote. L’illegalità non è la regola ma è troppo diffusa, insieme all’impunità, visto che spesso questi soggetti transitano in prossimità di volanti o agenti delle forze dell’ordine e della Polizia Municipale senza essere fermati. Evidentemente gli agenti in quelle occasioni hanno altri compiti e non quello della repressione delle violazioni al Codice della Strada. Il problema a questo punto è l’insufficienza di uomini, per un territorio così troppo lasciato a sé stesso, troppo scoperto, soprattutto in determinate aree ed in certi orari.