Chiara Petrolini non si è pentita, ha mostrato disprezzo per la vita umana ed è destinata a non cambiare. Lo afferma il GIP di Parma nell’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari per la ragazza di 21 anni che ha sepolto in giardino due neonati, i suoi figli, a distanza di un anno l’uno dall’altro. Per il magistrato i suoi comportamenti e le sue bugie, nonostante l’evidenza di quanto accaduto e le sue responsabilità palesi, sono la dimostrazione di una mancanza di pentimento.
A riportare alcuni stralci è il quotidiano La Repubblica. Nell’ordinanza parzialmente trascritta e pubblicata si legge che “Chiara non si è pentita […] ha dimostrato disprezzo per la vita umana”. Il giudice aggiunge: “Chiara è destinata a non cambiare, poiché il pentimento che ha mostrato non appare sincero dato che è irrimediabilmente contaminato dalle bugie che ha speso per cercare di ridimensionare la propria responsabilità anche quando posta di fronte all’evidenza”.
È significativo che “a distanza di poco più di un anno ha commesso condotte analoghe”. Infine, “Tenuto conto della sua personalità, si desume la pervicacia dimostrata nel cercare l’occasione per concretizzare il suo proposito. Studiando per mesi il modo di non sperimentare l’esperienza della maternità, con una costanza degna di miglior causa”.
Nonostante tali premesse, il magistrato ha disposto gli arresti domiciliari senza braccialetto elettronico, ritenendo sufficiente il controllo da parte dei familiari conviventi, oltre che la circostanza che si tratti della sua prima esperienza detentiva. La Procura non condivide quest’ultima decisione, contro cui presenterà ricorso chiedendo che Chiara Petrolini venga trasferita in carcere.
Attualmente la giovane è accusata di omicidio volontario aggravato e occultamento per quanto riguarda il primo neonato, e solamente di occultamento circa il secondo, del quale ancora non si è riusciti a stabilire la causa del decesso.