“Non volevo sparare Arcangelo, non ho neanche sfiorato il grilletto”: il cugino confessa


Sarebbe stato il cugino di Arcangelo Correra a far partire accidentalmente il colpo dalla pistola che ha ucciso il 18enne all’alba di sabato 9 novembre 2024 in via dei Tribunali a Napoli.

La Squadra Mobile comandata dal dirigente Giovanni Leuci, al termine di un interrogatorio fiume, ha raccolto la confessione di Renato Caiafa, 19 anni, fratello di Luigi, morto ad ottobre 2020 dopo essere stato sparato da un poliziotto nel corso di una rapina.

Arcangelo Correra, il cugino Renato Caiafa confessa: “non lo volevo sparare, non ho sfiorato neanche il grilletto”

Un drammatico incrocio di destini bui, che ancora una volta sottolinea la deriva sociale di una società allo sbando. In Questura, il giovane avrebbe raccontato di aver impugnato lui la pistola calibro 9×21: avrebbe fatto la cosiddetta ‘scarrellata’, manovra che serve a caricare l’arma, inserendo così il colpo in canna per poi puntare l’arma in direzione di Arcangelo.

L’ha confessato singhiozzando, sottolineando come non avesse alcuna intenzione di sparare. “Non ho neanche sfiorato il grilletto”, avrebbe aggiunto. Eppure quel proiettile è partito, perforando il cervello del 18enne e provocando l’emorragia cerebrale che ha poi causato la sua morte, nonostante il disperato intervento chirurgico.


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