Ad Agrigento un altro viadotto Morandi: un mostro mangiasoldi che cade a pezzi


A seguito del crollo del viadotto Morandi di Genova, costato la vita ad almeno 39 persone, l’allarme si sta spostando verso diversi ponti costruiti in Italia durante il boom economico, ed in particolare verso quelli progettati proprio da Riccardo Morandi.

I suoi ponti, infatti, sono adesso nell’occhio del ciclone poiché sono molti quelli che presentano o hanno presentato importanti problemi strutturali e di degrado, tanto da aver reso necessari lavori di manutenzione dal costo spropositato, soprattutto considerati gli investimenti sostenuti per la loro costruzione.

Tra questi vi è il viadotto Morandi, detto anche Akragas, di Agrigento. È lungo quasi 4 chilometri e collega le frazioni di Villaseta e Monserrato, trovandosi sulla Strada Statale 115. Progettato nel 1970 è stato chiuso al traffico nel 2015 dall’Anas a causa del grave degrado, nonostante avesse soltanto 45 anni.

Riaperto dopo pochi mesi solo per i mezzi leggeri, è stato richiuso nel 2017 perché i piloni cadevano letteralmente a pezzi. Il viadotto è stato così sottoposto a ulteriori lavori di manutenzione che dovrebbero concludersi nel 2021, e che dovrebbero costare ben 30 milioni di euro.

Si tratta di dunque non solo di una costruzione inserita in un paesaggio naturale che lo evidenzia come mostro architettonico, ma è altresì un’opera mangiasoldi pericolosa sia per l’uomo che per l’ambiente e la fauna.

Il crollo di Genova, allora, non può che far riflettere sulla situazione agrigentina e suggerisce una soluzione diversa da quella finora intrapresa. Il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto, non a caso parla dell’eventualità di abbattere il viadotto e realizzare o potenziare percorsi alternativi.


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