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Parla il pentito: “Così avvelenavamo il Sud con i rifiuti del Nord”

Sconcertante dichiarazione dell’ultimo affiliato ai Casalesi che, nella giornata di ieri, ha deciso di pentirsi vuotando il sacco sulla spinosa questione dei rifiuti tossici che hanno avvelenato la Campania. A Tal proposito IlMattino.it scrive: Caserta. «Erano rifiuti un poco particolari che arrivavano anche dal Nord Italia, rifiuti tossici che danneggiavano il territorio e venivano sversati in una discarica di Santa Maria Capua Vetere che gestiva Sergio Orsi, ma loro facevano in modo che non risultavano scaricati».

Luigi Guida, detto «O’Drink», pentito ed ex boss della Sanità, dal 2001 al 2005 capozona per conto del clan dei Casalesi sul litorale domizio, ieri ha parlato per quattro ore di fila.

Nell’aula bunker del carcere di Santa Maria Capua Vetere è arrivato puntuale, scortato dal servizio di protezione del ministero dell’Interno. È stato, infatti, chiamato a deporre dal pm della Dda di Napoli, Alessandro Milita, come testimone d’accusa nel processo Eco4 a carico dell’ex sottosegretario all’Economia, Nicola Cosentino, imputato per concorso esterno in associazione mafiosa.

Basso, stempiato e con continui attacchi di tosse, Guida ha cercato di accompagnare le sue dichiarazioni con gesti e frasi forti, a volte anche esagerando con il dialetto. Al punto da far intervenire il presidente del collegio giudicante, Gianpaolo Guglielmo, che sul finire dell’esame ha chiesto: «La prego, signor Guida, di utilizzare termini consoni al luogo in cui trova».

Così, è stata la volta delle metafore. «La barca della società Eco4 era formata da tanti remi – ha detto il pentito – e uno di questi remi era Gaetano Vassallo che aveva fornito i mezzi ai fratelli Sergio e Michele Orsi, l’altro era Nicola Cosentino che appoggiava politicamente gli Orsi, anche se non l’ho mai conosciuto né ho mai assistito a incontri tra lui e gli esponenti della Eco4».

Dunque, nella discarica di Parco Saurino di Santa Maria, stando al collaboratore di giustizia, venivano smaltiti rifiuti speciali. «Non ho mai gestito una discarica in quel posto – ha dichiarato in serata Sergio Orsi, imputato in un processo connesso – lì c’era un Cdr in cui tutti i Comuni depositavano la spazzatura con il costante controllo dell’Asl, non escludo una querela nei confronti del pentito dopo essermi consultato con il mio avvocato».

Ma la verità di Guida è stata cruda anche se non perfettamente puntuale: «Una volta incontrai l’imprenditore dei rifiuti Gaetano Vassallo in una masseria di Castelvolturno – ha aggiunto il pentito – e mi parlò del trattamento che aveva ricevuto dagli Orsi, era molto amareggiato».

Ha raccontato di aver sentito parlare dell’appoggio elettorale di Francesco Bidognetti a favore di Nicola Cosentino da Gaetano Cerci, Bernardo Cirillo e Giosuè Fioretto, ma di non averlo mai fatto votare. Poi Luigi O’Drink, si è lanciato sulla ricostruzione dell’appalto vinto dagli Orsi con la società Eco4, incaricata di gestire la raccolta e lo smaltimento di rifiuti anche a Castel Volturno. «Quando seppi da Ferraro che il sindaco di Castel Volturno Antonio Scalzone e la sua giunta avrebbero votato una proroga della concessione della raccolta agli Orsi, inviai Nicola Alfiero da Cosentino affinché parlasse con Scalzone che era di Forza Italia – ha raccontato ieri – poi mandai a minacciare i consiglieri comunali Luigi Lauritano, Schiavone e Giacomo Napoletano. Io parlavo con il fratello di Scalzone, Alfonso, Poi direttamente con lui».

«All’epoca Cosentino ricopriva incarichi importanti a Roma», ha chiarito l’avvocato dell’ex sottosegretario, Agostino De Caro che ha poi chiesto al collaboratore di giustizia: «Alfiero trovò subito Cosentino? Come mai così presto?». «Lui era di Casal di Principe», ha risposto Guida. «Ma lei, nel 2006, quando ha reso le prime dichiarazioni da camorrista – ha ancora domandato De Caro – aveva detto tutta la verità?». «No, non tutta. Diciamo, la metà», ha risposto. Guida dovrà tornare in aula il 28 ottobre.