Ci vogliono proprio 22 ore di lievitazione per ottenere l’impasto ideale: ispirato alla tradizione napoletana per rendere la nostra nuova pizza soffice, croccante, più gustosa.
Sì, proprio così: una pizza ispirata alla tradizione napoletana sarebbe croccante. Ad affermarlo è il nuovo spot di Buitoni, caricato su YouTube poche ore fa e che già sta girando il televisione, nato per pubblicizzare le nuove pizze “Bella Napoli”.
Uno spot che fa inorridire i napoletani e soprattutto i pizzaioli napoletani, la cui arte è stata dichiarata patrimonio dell’UNESCO. Perfino le pietre, infatti, sanno che la vera Pizza Napoletana non è affatto croccante. Lo spot potrebbe creare, in chi lo guarda e non l’ha mai mangiata, l’erronea convinzione che la Pizza Napoletana debba essere croccante.
Buitoni però ha scelto di ignorare tale circostanza, saccheggiando il buon nome della tradizione della Pizza Napoletana ed il nome della città di Napoli, capitale della pizza, per un mero tornaconto economico.
Probabilmente è giunto il momento di bussare alle porte di questi signori e chiedere che la Pizza Napoletana venga rispettata, altrimenti non si capisce il senso del riconoscimento quale patrimonio dell’umanità. Lo scopo dell’UNESCO, infatti, è quello della tutela del patrimonio culturale esistente, della promozione dell’educazione, delle scienze e della cultura.
Se un bene da esso riconosciuto viene attaccato ci si aspetterebbe una reazione. E sembra proprio un attacco bello e buono quello di Buitoni, o meglio, una volontà di sfruttare il brand Napoli per vendere le sue pizze surgelate. Una prassi che va avanti da diversi anni che nessuno ha mai pensato di contestare, ma oggi, grazie al riconoscimento UNESCO, le cose potrebbero cambiare.