Continua, purtroppo, lo sport internazionale “Sputtanapoli”, che questa volta è andato in scena a Gaeta. A raccontarlo è una cliente di un lido, Laura Carcavallo, consigliere della X Municipalità di Napoli e segretario comunale del Ministero dell’Interno, che sui social ha riportato la frase incriminata con tanto di sua risposta al gestore dell’attività. “Non fare il napoletano”, avrebbe detto ad un amico, perché aveva finto di saltare la fila alla cassa.
Una frase infelice, scherzosa dal suo punto di vista, ma fuori luogo e di dubbio gusto. La cliente le ha dato una bella risposta e lezione.
Oggi ero in uno stabilimento balneare a Gaeta, quando ad un tratto sento esclamare dal proprietario della struttura, ad un amico, “non fare il napoletano” in quanto aveva finto di superare la fila per la cassa.
A questo punto lo invito ad una breve riflessione: il tuo lido ha 260 posti auto, ma uno per disabili, la legge ne prevede uno ogni 20 posti auto, i bagnini vengono sotto pagati e fanno gli spiaggini, che accompagnano i clienti agli ombrelloni, allontanandosi dalla loro postazione.
I gatti vanno e vengono dalla cucina del ristorante, noleggi i pedalò senza fare mai uno scontrino, al bar segni su di un quaderno le consumazioni senza fare uno scontrino, non hai la cassetta di pronto soccorso e camerieri a nero .
E già non bisogna fare i Napoletani! Gli stessi napoletani che ti hanno fatto fare i soldi e non il lava cessi, in quanto i Gaetani e Formiani , non vanno nei lidi a pagamento, sei stato fortunato ad avere un pezzo di spiaggia, tra l’altro pagando concessioni a prezzi ridicoli.
Quindi se finiamo di fare i napoletani, “tu fai ‘a famma”, già so cosa vi chiederete, lui cosa ha detto?, non una parola, ancora più vigliacco.
Comunque invito tutti quelli che stanno facendo o faranno vacanze in zona Gaeta- Formia , di non lasciare neanche uno spicciolo a queste , chiaviche, scusate il francesismo, così forse non diranno più “non fare il napoletano, ma non fare il Gaetano”.