Le parole di Vittorio Feltri, inoltre, hanno già avuto modo di scatenare la
reazione del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, e fatto aprire un
procedimento disciplinare segnalato direttamente all’Ordine dei Giornalisti della Lombardia. Per Vittorio Feltri, infatti, i meridionali, nei confronti della Lombardia, proverebbero
“invidia e rabbia perché subiscono una sorta di complesso di inferiorità: io non credo ai complessi di inferiorità, credo che i meridionali in molti casi siano inferiori”. Del tutto inadeguati, per di più, i
commenti ironici del conduttore Mario Giordano preoccupato dal fatto che i meridionali avrebbero potuto “cambiare canale”.
Anche qualche giorno fa, come si legge nella querela, lo stesso Feltri, su Libero Quotidiano del 19 aprile, aveva usato espressioni intollerabili riferendosi alla gente del Nord abituata a lavorare e a quella del Sud abituata a “suonare i mandolini” addirittura con una sorta di minaccia (“datevi una regolata o farete una brutta fine, per altro meritata”).
Si tratta, quindi, di possibili reati gravi quali istigazione alla violenza o propaganda di idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico. L’atteggiamento, reiterato, del giornalista lombardo è tanto più grave se riferito ad un momento così drammatico come quello che l’Italia da Nord a Sud sta vivendo e per giunta su reti nazionali e commerciali con milioni di telespettatori e migliaia di persone che, giustamente, in queste ore stanno protestando sui social e contro gli sponsor della trasmissione in oggetto.