Ricomincia la scuola, licei di Napoli in rivolta: mancano le classi, edifici a pezzi
Set 09, 2020 - Andrea Peluso
Una protesta scolastica ancor prima che questa inizi? È possibile, così come dimostrato dagli alunni dei due più antichi licei di Napoli, il Genovesi e il Vittorio Emanuele.
Il motivo di tale protesta, avvenuta ieri mattina, è dato dalle condizioni di disagio dovute alla mancanza di spazi agibili dove poter studiare che vanno avanti ormai da anni, aggravandosi a causa delle norme anti-Covid.
Messe a disposizione nove aule del liceo Garibaldi, i due istituti precedentemente citati, in queste settimane, sono entrati in competizione per aggiudicarsi le nuove aule, “vinte” dal liceo Genovesi.
Ma la colpa di tale mancanza e lotta non è la loro, affermano gli studenti, né dei presidi dei due licei, ma unicamente della Città metropolitana.
Volenterosi di ritornare a fare lezione, i ragazzi rendono chiaro che per loro scuola non significa seguire le lezioni in videochiamata, come accaduto durante il periodo di lockdown, ma in sede, mantenendo le opportune distanze di sicurezza che al momento sembrano venir meno.
Accomunati dalle stesse problematiche – mancanza di aule, edifici fatiscenti, tagli alle finanze e al personale scolastico -, i ragazzi di entrambi gli istituti hanno deciso di promuovere sui social la propria battaglia.
“Collettivi mai rivali, complici e solidali” recita lo slogan della protesta scolastica, sfatando la leggendaria lotta tra i due licei e rendendo chiaro della grande alleanza che si è invece sviluppata.
Intanto entrambi gli istituti hanno iniziato a cercare possibili soluzioni per permettere i propri studenti di svolgere l’anno scolastico in strutture ed aule idonee, mantenendo sempre le norme sanitarie anti-Covid: tra le ipotesi anche l’ex Asilo Filangieri.
Scartata invece l’ipotesi di sei giorni scolastici a settimana: in seguito ad un sondaggio effettuato online, la maggioranza degli studenti era favorevole a continuare una settimana breve di lezioni, nonostante ciò significhi che le giornate di scuola saranno più pesanti.
“Sono anni che noi studenti risentiamo della mancanza di fondi all’istruzione nel nostro paese e della non curanza delle istituzioni competenti per il mantenimento di dignitose ed efficienti condizioni di crescita nell’ambito scolastico.
“Edifici fatiscenti, mancanza di spazi, tagli alle finanze e al personale scolastico sono all’ordine del giorno, ed è naturale che nell’odierna situazione già problematica a causa del Covid-19 , la preesistente precarietà della scuola vada a gravare ancora di più sulla regolarità del percorso di studi di noi ragazzi.
“In particolar modo noi studenti del Vittorio Emanuele-Garibaldi e del Genovesi ci accingiamo a convivere con una situazione disastrosa sul piano organizzativo a causa di mancanza di aule dovute alla misteriosa interruzione di lavori di restauro conservativo da una parte, e ad una grave situazione nel liceo Genovesi che dal 2016 sono sprovvisti di una sede succursale.
Stanchi dell’atteggiamento assenteista da parte di Città Metropolitana e ministero, saremo in piazza martedì 8/09 per un’azione dimostrativa della nostra volontà di tornare a fare scuola e della rabbia nei confronti delle istituzioni che dovrebbero assicurare il nostro futuro”.