Ieri si è alzato un polverone attorno all’episodio di omofobia avvenuto sulla spiaggia a Capo Miseno. Una coppia di ragazze è stata aggredita verbalmente e fisicamente e invitata ad allontanarsi solamente perché lesbiche. Tanto è stato il clamore dell’episodio da far intervenire anche il sindaco di Bacoli, difendendo le ragazze e attaccando gli aggressori.

Quello di Capo Miseno però non è l’unico episodio di omofobia avvenuto in questi giorni. Una violenta l’aggressione è stata registrata anche ad Arzano: due ragazze di 21 e 23 anni sarebbero state avvicinate da un signore che le aveva viste baciarsi in auto e successivamente le ha aggredite verbalmente schiaffeggiando poi la ragazza più giovane.

A denunciare l’episodio è stata una delle due ragazze che si è rivolta ad Antinoo ArciGay Napoli per raccontare la vicenda: “Vi contatto perché abbiamo bisogno di aiuto. Ho avuto la fortuna di innamorarmi di una bellissima ragazza. Stavamo in auto, nel solito vicoletto sotto casa e un signore con tanto odio e rabbia si è avvicinato urlando contro di noi e nonostante la mia risposta pacata, mentre la mia ragazza stava facendo partire l’auto per allontanarci, il signore mi ha aggredito con due schiaffi, minacciando di dar fuoco all’auto con noi dentro se ci fossimo ripresentati nello stesso posto“.

Antinoo ArciGay Napoli mostra tutta la vicinanza alle ragazze di Arzano e Capo Miseno e a schierarsi dalla loro parte ci pensa la presidente Daniela Luordes Falanga: “Questo doppio episodio di lesbofobia, unito ad un altro caso gravissimo di cui ci siamo fatti carico un mese fa, chiarisce come gli atti di omolesbobitrasfobia si verificano con maggiore frequenza, e quanto un clima sempre più ostile si fa sentire nel Paese. Per questo rivendichiamo l’urgenza della legge Zan, perché questi episodi vengano chiariti definitivamente come atti di violenza e negazione e puniti come di dovere“.