E’ ormai un vero calvario per i napoletani prendere la linea 1 della metropolitana. Tempi di attesa anche di 30 minuti sulla banchina, file lunghissime dovute agli scaglionamenti e alle restrizioni per la pandemia (l’ultima stamattina a Garibaldi), circolazione spesso interrotta o limitata a Dante per guasti tecnici, corse che anticipano la chiusura per prove dei nuovi treni, scioperi. Insomma ogni giorno l’Anm comunica sulla propria pagina dei disservizi riguardo la metro linea 1 del capoluogo partenopeo.
Una grande città però non può fare a meno dei trasporti pubblici e specialmente Napoli, dato il traffico e la conformazione morfologica (sali e scendi) del suo territorio, necessita di un servizio all’altezza. Basti pensare che a Milano il tempo di attesa conta non solo i minuti ma anche 30 secondi: neanche il tempo di scendere le scale mobili che arriva il prossimo treno. Un vero sogno per i napoletani costretti ad aspettare per interminabili minuti l’arrivo di un vagone, spesso stra affollato. Minuti dove si è isolati dal mondo, con il cellulare che non prende e senza la possibilità di un collegamento wifi come invece è possibile fare in altre città europee. Per questo il neo eletto sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, tra le sue priorità deve assolutamente avere quella di migliorare i tempi di attesa della metro di Napoli. Mancano i treni questo è risaputo ma è inconcepibile che i nuovi treni realizzati in Spagna (annunciati nel 2019, i primi arrivati addirittura a giugno 2020) ancora non siano stati messi in linea. A giugno di questo anno il segretario della Faisa Cisal, Francesco Falco, ne ha spiegato i motivi:
“C’è un problema tecnico di tenuta della rete rispetto all’assorbimento di energia dei nuovi treni, che è maggiore di quello che la rete riesce a reggere, e c’è un problema nell’ apertura delle porte. Quando potrebbero cominciare a funzionare i nuovi treni ? Non c’è una data, ci sono problemi da risolvere e l’ANM, che ha subito dal Comune un taglio di 10 milioni nel contratto di servizio, ha una gestione deficitaria. Il sindaco de Magistris aveva promesso che i trasporti di Napoli sarebbero diventati come quelli del Giappone, ma ha sbagliato Paese, forse voleva dire il Congo“.
C’è anche un difetto nell’apertura delle porte. Notizie che erano state smentite da Comune e Anm ma ad oggi l’autorizzazione a circolare ancora non è arrivata. Insomma servizi come il Giappone per dirla alla de Magistris, un proclama elettorale che la notte prima delle elezioni era stato fatto anche da Alessandra Clemente: metro ogni 4 minuti e trasporto pubblico di notte.
Con quali dipendenti? Con quali treni? A questi problemi se ne sommano altri, come diffuso da alcuni organi di informazione pare infatti che i semafori e i sistemi di segnalamento nella tratta Piscinola-Dante siano da rifare perché non integrati rispetto al prolungamento Dante-Garibaldi. Inoltre bisognerebbe sostituire anche dei binari. Ciò comporterebbe la chiusura di alcune fermate per anni. Quando la metro linea 1 di Napoli sarà un mezzo più veloce rispetto a farsela a piedi? Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, pensi ai suoi cittadini e come priorità abbia quindi il miglioramento della linea 1. Poi ci sarà tempo per pensare al lungomare non pedonalizzato e alla casa della musica. Anche perché chi prende i mezzi pubblici usa meno le auto e il problema traffico sarebbe così risolto senza dover riaprire il lungomare e perdere un finanziamento pubblico per la pedonalizzazione di Via Partenope.
Qui di seguito i disservizi che i napoletani hanno vissuto solo in questi primi giorni di ottobre:
13 ottobre: manutenzione straordinaria
12 ottobre: guasto tecnico
11 ottobre: sciopero
9-10 ottobre nessuna comunicazione perché nel weekend la pagina social non dà informazioni.
8 ottobre: guasto tecnico
6 ottobre: problemi tecnici
5 ottobre: problemi tecnici
2-3 ottobre, nessuna comunicazione nel weekend
1 ottobre: chiusura anticipata per manutezione