“Non siamo a Scampia, la tassa è a rischio rincari”. Il sindaco di Pordenone, Alessandro Ciriani, ci ricasca dopo la bufera del 2019 e torna a parlare di Napoli come termine di paragone negativo per quanto riguarda la pulizia delle strade cittadine. Il primo cittadino è aspramente criticato dai suoi concittadini per l’aumento della tassa sui rifiuti e lui, per giustificarsi, ha ben pensato di denigrare un quartiere di un’altra città invece di argomentare seriamente.
Alessandro Ciriani ha pronunciato la sua affermazione in una intervista al Messaggero Veneto. “Solo differenziando bene possiamo contenere i costi del servizio”, ha detto riferendosi alla pratica di alcuni cittadini di Pordenone di non conferire i rifiuti in modo adeguato, attenendosi alle disposizioni comunali. In città le multe sono triplicate in un mese e un condominio intero non ha mai esposto il secco, che è finito chissà dove. Evidentemente anche nella città friulana, che conta poco più di 50mila abitanti, vi sono problemi legati alla raccolta dei rifiuti e nonostante la regione (a statuto speciale) sia una con un Pil pro capite più alto in Italia (al settimo posto nel 2022 contro il 18esimo della Campania).
Nel 2019 scatenò un putiferio il video girato da un cittadino napoletano residente a Pordenone. Sui cassonetti della spazzatura era affisso il cartello con la scritta “Lasciare pulito, non siamo a Napoli. Civiltà significa rispetto delle regole nella città in cui si vive”. Anche allora fu utilizzato il paradigma di evidente matrice discriminatoria – razzista secondo cui la città di Napoli e i suoi abitanti sarebbero intrinsecamente irrispettosi delle regole, sporchi, incivili. A distanza di tre anni si potrebbe obiettare che la città di Pordenone è ancora alle prese con problemi relativi al conferimento dei rifiuti, ma noi – ovviamente – non ci azzarderemmo mai a pensare che l’inciviltà di pochi possa macchiare l’immagine e il decoro della popolazione intera, come invece continua a fare il sindaco Ciriani.
Alessandro Ciriani è sindaco di Pordenone dal 2016. Inizialmente aveva aderito al partito Fratelli d’Italia, ma si candidò come indipendente pur con il sostegno del centro destra. Nel 2021 è stato rieletto con il sostegno di Lega Nord, Fratelli d’Italia, Forza Italia e due liste civiche. È fratello del senatore ed ex capogruppo al Senato di Fratelli d’Italia, Luca Ciriani, attuale Ministro per i Rapporti con il Parlamento nel Governo Meloni.