Unire Tirreno e Adriatico: ci pensarono i Borbone, l’Italia li ha isolati
Ott 03, 2014 - Francesco Pipitone
Della lungimiranza delle scelte di sviluppo culturale, sociale ed economico dei Borbone Due Sicilie ne abbiamo parlato più volte, anche attraverso la rubrica dedicata ai primati del Regno delle Due Sicilie, e oggi dobbiamo parlare di un progetto datato 1846 che aveva come scopo quello di collegare la costa tirrenica a quella adriatica, Napoli e Barletta, mediante una linea ferroviaria. Ad oggi il Tirreno e l’Adriatico non sono uniti con una linea ferroviaria diretta, ma è in linea teorica possibile andare da un capo all’altro prendendo un treno a Gioia del Colle (posta a circa 40 km dal Mar Adriatico), raggiungere la stazione di Rocchetta Sant’Antonio-Lacedonia, scende e salire sul treno per Avellino, cambiare ancora treno e andare alla volta di Salerno: una cosa teorica, perché da cinque anni la linea tra il capoluogo irpino e Rocchetta è stata soppressa.
Per giungere in Puglia dalla Campania e viceversa, dunque, bisogna per forza utilizzare il trasporto su gomma e l’autostrada A16, l’autostrada dei Due Mari, che collega Napoli a Canosa e fu consegnata nel 1969: il progetto borbonico di oltre un secolo prima era molto simile a questo, tanto che se fosse stato realizzato l’autostrada e la strada ferrata sarebbero quasi parallele. Non bisogna negare le difficoltà oggettive di scavalcare o passare attraverso gli Appennini, ma se i Borbone Due Sicilie avevano finanziato lo studio di un progetto vuol dire che ritenevano di fondamentale importanza collegare i due mari, cosa d’altra parte lampante ai giorni nostri, dato che un collegamento del genere sarebbe una spinta dal punto di vista turistico e pure economico, collegando la zona centrale del Sud con le coste e perciò le grandi città. Quando si parla di storia, è inutile fare delle ipotesi, ma se pensiamo alla lungimiranza borbonica che non aveva paura di imprese che altri consideravano impossibili, vedi il Ponte sul Garigliano, credo non sia troppo azzardato affermare che, con lo sviluppo che ha conosciuto la tecnologia, se lo Stato Italiano lo avesse voluto oggi il Tirreno e l’Adriatico sarebbero ben collegati.
Fonti: portale i-sud e Il Fieramosca.