VIDEO/ Giovani denunciano: “Razzismo a Firenze, non ci hanno fatto cantare in Napoletano”


Episodio di razzismo segnalato da alcuni giovani napoletani a Firenze. In un video, che sta facendo il giro dei social, un ragazzo racconta quanto è accaduto in un noto locale della città la vigilia di Capodanno: alla serata Karaoke, dove ogni cliente poteva scegliere il proprio brano da intonare, è stata vietata la riproduzione di una canzone napoletana con la motivazione “Qui non si canta in napoletano”.

Vietato cantare in napoletano

Non un rigetto della canzone in sé, ma proprio dell’idioma. Tra l’altro il brano in questione, Tu si ‘a fine d”o munno di Angelo Famao, contiene poche frasi in napoletano se rapportate all’interezza del testo. Certo, non è Pino Daniele o Enrico Caruso, ma neanche uno da musica e manette.

Non solo, il titolare del locale avrebbe perfino etichettato il giovane come “capra ignorante” dopo avergli detto che il napoletano è una “lingua riconosciuta”, ma a tal proposito non si comprende come mai il gestore avrebbe dovuto fare la precisazione pur ribadendo il divieto di cantare in napoletano.

Entrando nel merito della canzone, ci sembra che la canzone non contenga frasi o toni generali tali da giustificarne il rigetto assoluto. Ben diverso sarebbe stato se si fosse trattato di una canzone con determinati contenuti, come ne esistono purtroppo nell’ambito di quel neomelodico riconducibile alla malavita.

Canzoni napoletane vietate a Firenze
Canzoni napoletane vietate a Firenze


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