Il secondo trimestre del 2018 registra una crescita dell’export dei distretti del Mezzogiorno del 2,6%, rispetto al dato nazionale del 3, 1 %. Lo rilevano le statistiche rese disponibili dalle rivelazioni di Intesa Sanpaolo. Per quanto riguarda il Mezzogiorno, come dati relativi all’incremento dell’export, la Campania si piazza solo dopo la Puglia, che registra un + 4,7% ,con un + 3,4% , dato comunque superiore (anche se di poco) alla media nazionale.
A fare da traino alla crescita delle esportazioni campane, ancora una volta, c’è il comparto agroalimentare, con un trend regionale mediamente positivo e una buona performance in particolare della provincia di Avellino. Francesco Guido, Direttore Regionale di Intesa Sanpaolo e del Banco di Napoli, conferma in merito che “resta ancora elevato il divario rispetto al Centro-Nord, divario che comunque può essere attenuato facendo leva sui mercati esteri”.
Il rilancio dell’economia campana non può comunque prescindere, ancora una volta, da una ulteriore valorizzazione del settore enogastronomico regionale nell’ottica delle nuove dinamiche del mercato globale, con particolare riferimento alle “nuove frontiere” rappresentate dalle nazioni in crescita economica.
I margini di crescita più evidenti per il settore alimentare campano sono riconducibili al progetto di filiera agroalimentare innovativa e sostenibile che tanto piace alla clientela globale. D’altra parte se è vero che il 45% dei prodotti alimentari esportati dal Sud sono campani, è anche vero che l’export agroalimentare del meridione, al momento, è pari solo ad 1/5 quello nazionale, con margini di crescita esponenziali, come dimostra l’apprezzamento che ha avuto la mozzarella di bufala campana al SIAL (Salone Internazionale dell’Alimentazione) di Parigi, da poco concluso.