Bollo auto, scoppia la protesta del web sul condono: “Chi paga sbaglia”
Ott 08, 2019 - Chiara Di Tommaso
Una vera ingiustizia per chi da sempre paga le tasse e una buona notizia invece per chi vent’anni fa non ha pagato il bollo auto.
Desta sentimenti contrastanti il contenuto del decreto fiscale 2019 ribattezzato “strappa-cartelle” approvato dal governo Conte. La maxi sanatoria cancella debiti, come specificato in una nota dal ministero, riguarda anche il bollo auto.
Sono quindi cancellati d’ufficio tutti i debiti per coloro che non hanno pagato il bollo auto dal 2000 al 2010 e fino a un importo massimo di mille euro.
Ma attenzione perché la gestione del bollo è su base regionale. Le competenze in materia di tasse automobilistiche, dal 1° gennaio 1999, sono state trasferite dalla legge alle Regioni a Statuto Ordinario e alle Province Autonome di Bolzano e Trento. Fanno eccezione le Regioni Friuli Venezia Giulia, Sardegna e, fino all’anno 2015, Sicilia per le quali la tassa è gestita dall’Agenzia delle Entrate. Quindi resta il contenzioso che varia da regione a regione, a seconda dell’interpretazione della norma. Il debito inoltre deve essere inferiore a mille euro comprensivi di capitale, interessi e sanzioni, contratti in ben dieci anni: dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2010. Date che si riferiscono solo alla scadenza del pagamento, non al mese in più che la legge prevede per mettersi in regola. L’annullamento del debito è comunque automatico e il contribuente non dovrà far nulla per vederlo cancellato.
IL BOLLO AUTO – È una tassa legata al possesso di un’autovettura regolarmente iscritta al Pubblico Registro Automobilistico che deve essere corrisposta ogni anno, a prescindere dall’utilizzo o meno del proprio veicolo. Per calcolarlo basta andare sul sito dell’Agenzia dell’Entrate. A seconda della tipologia di auto il bollo può costare dai 100 ai 300 euro all’anno.
PROTESTA SOCIAL – E c’è chi su Twitter propone ironicamente un ‘bonus evasione’ da dare a chi invece ha regolarmente pagato nel corso degli anni la tassa. Perché secondo gli utenti basta poco per trasformare il detto da ‘chi sbaglia paga’ a ‘chi paga sbaglia’. Molti poi sono coloro che si definiscono dei “cog…ni” per essere stati corretti e in regola coi pagamenti. Un pensiero condiviso anche da Carlo Cottarelli, Direttore dell’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani, che in tweet scrive:
“Il MEF ha ieri chiarito che il decreto sulla pace fiscale si applica anche al bollo auto non pagato. Grazie, ci mancava. Cosa aspetta ora il Min. Pubblica Istruzione a condonare anche i debiti scolastici? Così si assicura l’equità intergenerazionale, uno al padre e uno al figlio”.