NAPOLI – Una pessima notizia sul fronte occupazionale. A rischio chiusura le sedi di Napoli e Cagliari della Tirrenia – Compagnia Italiana Navigazione, con la prospettiva di esuberi e trasferimenti del personale presso le altre sedi di Milano, Livorno e Portoferraio. Sono 65 gli addetti occupati nella sede di Napoli.
Ad annunciare la drammatica situazione della compagnia di navigazione i sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti che, in seguito ad un incontro con l’azienda, hanno evidenziato le due cause principali della crisi: la scadenza della convenzione ministeriale che sovvenziona le tratte marittime ed una riorganizzazione aziendale.
Come riportato dall’ANSA, i sindacati parlano di una situazione «inverosimile e, qualora confermata non esiteremmo a respingerla. Avvieremo le procedure per lo sciopero che sarà inevitabile se l’azienda persevererà in tale percorso». A proposito delle conseguenze della chiusura della sede partenopea, per Amedeo D’Alessio della Filt Cgil si tratterebbe di «un altro durissimo colpo» per la città di Napoli.
Fino ad oggi la Tirrenia ha potuto assicurare il collegamento marittimo tra diversi porti italiani grazie ad una convenzione dello Stato dal valore di 75 milioni di euro. Tale convenzione, però, scadrà il prossimo luglio e non è ancora chiara la decisione che prenderà il governo. Tre le ipotesi: proroga, il rinnovo della convenzione o la messa a gara (ipotesi auspicata dalla Commissione Ue).
A peggiorare ulteriormente la situazione anche un contenzioso con l’amministrazione straordinaria della Tirrenia, una company gestita dai commissari nominati dal Mise, che ritiene come Moby debba saldare delle pendenze dal valore di 180 milioni di euro.