Fondo Sanitario Nazionale 2020: ancora una volta il Nord percepirà più risorse rispetto al Sud


Il riparto del Fondo Sanitario Nazionale 2020, approvato lo scorso 12 marzo, anche quest’anno sembra tendere a favore del Nord, a discapito del Meridione.

“Il Servizio Sanitario Nazionale per il 2020 viene finanziato complessivamente con più di 116 miliardi di euro. Di questi sono stati ripartiti tra le Regioni oltre 113 miliardi, tra fabbisogno sanitario standard e quote di premialità” – aveva dichiarato Stefano Bonaccini.

In realtà si tratta di una ripartizione non molto equa considerando che, per quell’insolito meccanismo della spesa storica, il Sud continua a percepire meno risorse rispetto al Nord, seppur a parità di popolazione.

Da anni, ormai, il Settentrione continua a ricevere più soldi da destinare al comparto sanitario. Il principio della spesa storica, infatti, propone una suddivisione dei fondi basata non sul fabbisogno reale delle Regioni, quanto sulla loro capacità di investimento. Ragion per cui il Sud, colpevole di una minor capacità di spesa, continuano a registrarsi finanziamenti di entità minore rispetto al resto d’Italia.

I DATI

Degli oltre 113 miliardi, per fare un esempio, la Puglia riceverà 7,49 miliardi mentre l’Emilia Romagna, con un tasso di abitanti quasi identico, otterrà quasi un miliardo in più (8,44). Salendo più su, in Veneto l’importo subisce un ulteriore incremento di circa due miliardi (9,2).

La Lombardia, con 10 milioni di residenti, riceverà 18,8 miliardi, nonostante la sua sanità non si sia rivelata particolarmente efficace nella battaglia al Covid. La Campania, con 5,8 milioni di residenti, incasserà 10,6 miliardi. Andando ad analizzare la spesa pro capite si ottengono le seguenti stime: per le cure di un lombardo lo Stato investe 1.880 euro, mentre per quelle di un campano 1.827 euro.

Alla Calabria, con quasi 2 milioni di abitanti, saranno destinati soltanto 3,6 miliardi. Dunque, 1800 euro pro capite contro i 1.916 destinati alla salute di un cittadino del Friuli o, ancora, i 1.935 impiegati per un piemontese.

La ragione di tale squilibrio non è da ritrovare nella capacità di spendere meglio tali importi. La stessa Corte dei Conti, nel Rapporto 2020 sul coordinamento della Finanza Pubblica, ha denunciato un peggioramento del disavanzo nei conti del settore sanitario, riferendosi soprattutto al Piemonte. Al contrario, le regioni del Sud registrano un rientro dagli squilibri.

Nonostante ciò il Fondo Sanitario Nazionale 2020 conferma il suo andamento, aumentando la quota destinata al Nord, a svantaggio di un Sud già penalizzato, come del resto accade per altri settori.


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