In un anno di pandemia come quello che stiamo vivendo ogni minimo contributo che lo Stato riesce a dare ai cittadini è una boccata di ossigeno. Per questo motivo la Regione Campania esulta per la circolare dell’Inps che ha annunciato la decontribuzione alle aziende del sud.
“Aver acceso i riflettori sulla mancata applicazione della norma sulla decontribuzione al Sud e aver sollecitato l’intervento del Governo ha prodotto un immediato importante risultato: la Commissione Europea ha dato il parere favorevole e l’Inps ha tempestivamente adottato la circolare applicativa.
Le aziende del Sud, dunque, potranno godere delle agevolazioni con il taglio della contribuzione del 30% per l’anno 2021. Ciò assicura liquidità, dà ossigeno in questo periodo di difficoltà e crea, contestualmente, le condizioni per una ripresa. Con un taglio strutturale del costo del lavoro ora diviene più vantaggioso investire al Sud.
Continueremo a porre l’attenzione su questa importante misura perché, pur subordinata alle autorizzazioni della Commissione Europea, venga applicata anche negli anni futuri, fino al 2029, come previsto nella Legge di stabilità. Un incentivo determinante per investire e delocalizzare nel Mezzogiorno“.
La Decontribuzione Sud riconosce ai datori di lavoro privati, la cui sede di lavoro sia situata in regioni svantaggiate, un esonero dal versamento dei contributi pari al 30% dei complessivi contributi previdenziali da essi dovuti, con esclusione dei premi e dei contributi spettanti all’Inail.
Le Regioni interessate alla decontribuzione sono: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia. Lo sgravio è pari: