Manovra, il Governo vuole dire addio a quota 100: si andrà in pensione a 64 e 66 anni


La prima Manovra di bilancio del Governo Draghi potrebbe portare a numerose novità. Il primo desiderio del Governo è quello di mandare in pensione Quota 100, dopo appena due anni di vita.

Il Governo vuole dire addio a quota 100 – la Lega si oppone

La riforma bandiera del governo Lega-M5s di fatto è destinata lasciare il posto a qualcosa che assomiglia un po’ di più alla riforma Fornero, con l’età per andare in pensione che sale a partire dal 2022 a 64 anni e poi a 66 nel 2023. Per ora però la Lega si oppone a questa nuova decisione e quindi la questione resta ancora in stand-by.

In sintesi, con questa nuova proposta, con quota 102 si può ambire alla pensione a 64 anni, con 38 di contributi all’attivo. Con quota 104 l’asticella dei requisiti salirebbe di due anni.

Chi può in qualche modo esultare è invece il M5s, che vede rifinanziare il Reddito di cittadinanza con un miliardo in più, quindi fino a 8,6 miliardi, tanti quanti ne sono stati spesi nel 2021. ieri l’ex Premier Conte aveva espresso tutta la sua soddisfazione in merito.

Abbiamo deciso di rifinanziare ulteriormente il Reddito di cittadinanza, che è stato e continua ad essere una misura importantissima per molte famiglie, e abbiamo anche previsto dei correttivi per punire quei cittadini disonesti che pensano di poter fare i “furbetti” – scrive in un post su Facebook il ministro Federico D’Incà. “Abbiamo previsto un investimento da 8 miliardi di euro per abbassare le tasse alle imprese e far avere così delle buste paga più pesanti ai lavoratori“.

Salgono a 8 miliardi, che potrebbero arrivare a 9, i fondi destinati per la riduzione delle tasse sul lavoro, soprattutto grazie agli incassi dalle cartelle esattoriali. I dettagli però sono ancora da definire su come verranno spese queste risorse, ma l’ipotesi più concreta punta a una riduzione in busta paga dell’Irpef, oltre a sgravi per le aziende su Irap e contributi previdenziali.

Aumentano di 2 miliardi i fondi destinati alla Sanità, con una crescita nei prossimi tre anni che porterà a un aumento di 6 miliardi. Confermato il finanziamento per 12mila borse di studio destinate agli specializzandi di medicina.


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