La Tampon Tax passerà dal 22% al 10%: la misura è contenuta nella nuova legge di Bilancio ed abbatte l’Iva sugli assorbenti che, ad oggi, sono equiparati a beni di lusso come l’alcol e le sigarette. Un taglio sostanzioso rispetto alla situazione attuale, ma comunque non sufficiente: Francia e Germania per esempio applicano una tassa rispettivamente del 5,5 e del 7%, mentre in Scozia sono addirittura gratuiti.
Il governo scozzese è stato il primo a “regalare” gli assorbenti, in ragione del fatto che si tratta di oggetti per la cura dell’igiene personale. Molte donne, inoltre, a causa delle ristrettezze economiche sceglievano di non acquistarli e quindi non usarli, con tutti i problemi che ne potevano conseguire. È un fenomeno che nel mondo anglosassone viene definito “Period Poverty”, ovvero l’impossibilità ad affrontare la spesa mensile per far fronte alle esigenze del ciclo mestruale. Recentemente anche la Nuova Zelanda ha cominciato a distribuire gratis gli assorbenti alle studentesse.
L’Italia, con il proprio provvedimento, non fa altro che avvicinarsi alle politiche intraprese dalle altre nazioni, pur prevedendo una tassa in percentuale più alta. Sicuramente un passo in avanti, ma certamente molte donne ancora non potranno permettersi l’acquisto degli assorbenti, o per comprarli dovranno rinunciare a qualcos’altro. Un’esigenza primaria non dovrebbe rappresentare un ostacolo per la collettività.