Il reddito di cittadinanza cambia forma. Le modifiche che erano nell’aria da giorni sono state confermate dal Ministro delle Funzioni Pubbliche Renato Brunetta. Troppi i furbetti che beneficiavano di tale sussidio, per questo si è preferito puntare maggiormente sul ruolo dei centri per l’impiego dove chi richiede il reddito si deve presentare in presenza con colloqui costanti. Brunetta non usa mezzi termini nel definire il vecchio sistema come “un’accozzaglia di confusione, ideologismi, soluzioni improbabili” che sono costate alle casse dello Stato circa 19 miliardi.
In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, il ministro ha spiegato:
“La prima grande innovazione del nuovo reddito di cittadinanza è tracciare una netta distinzione fra occupabili e non. Oggi 1,68 milioni di nuclei familiari ricevono il reddito, per un totale di 3,8 milioni di persone coinvolte, ma dei beneficiari solo circa un terzo è occupabile. È su questo che si deve intervenire con le politiche attive del lavoro”.
I centri per l’impiego dovranno ora occuparsi di convocare circa 600 mila persone al mese per offrire lavoro ma perde del tutto forma il ruolo del navigator che verrà sostituito da agenzie interinali private che dovranno piazzare lavoratori a bassa qualifica:
“Quando saranno in gioco, perché il loro vero incentivo in questo caso non è il guadagno diretto: è la soddisfazione delle imprese clienti. Questi beneficiari in cerca di un posto sono soggetti deboli, ci vorrà tutta l’esperienza di chi lavora a contatto con il mercato. Le agenzie private sono tante, circa 100 autorizzate, con una rete di 2.500 filiali sparse in tutto il Paese e decine di migliaia di dipendenti diretti. Non sono certo i poveri navigator, è gente che conosce il territorio. Questa è una vera riforma, quasi una rivoluzione, che ha visto la massima collaborazione di tutti i partiti della maggioranza, senza arroccamenti ideologici. Ne esce un assetto totalmente diverso. Sono ordinario di economia del lavoro da 40 anni e la letteratura su questo tema è inequivocabile: per collocare le persone bisogna parlarci, conoscerle, confrontarsi in presenza. Nel sistema com’è i beneficiari possono ricevere una raccomandata a casa con l’offerta di lavoro, ma c’è chi la evita proprio per non far scattare l’eventuale rifiuto. Meglio rafforzare il personale dei centri per l’impiego per fare gli screening che mandare assegni online in Romania“.
Le principali modifiche sono la perdita del sussidio se si rifiuta un’offerta di lavoro anche solo della durata di tre mesi. L’offerta inoltre non sarà più soggetta a limiti, prima infatti si poteva rifiutare un impiego che distava dalla propria residenza anche 250 km, con le nuove modifiche si dovrà accettare per forza la seconda offerta anche se molto lontana da casa. Una volta accettato il lavoro, il sussidio verrà bloccato per poi riprendere in caso di nuova perdita dell’impiego.