Mario Draghi prende informazioni sulla costruzione del Ponte sullo Stretto e sull’impatto che potrebbe avere sull’economia del Sud, in particolar modo la Sicilia. Una delegazione di parlamentari si è recata a Palazzo Chigi per ricevere aggiornamenti sullo stato del progetto: secondo costoro sarebbe possibile posare la prima pietra entro la fine della legislatura.
All’incontro hanno partecipato la senatrice Silvia Vollo, presidente dell’intergruppo sul Ponte sullo Stretto, ed i parlamentari Tiziana Drago, Matilde Siracusano, Marco Siclari e Valeria Sudano. Ad accompagnarli il professor Enzo Siviero.
“Posare la prima pietra del Ponte sullo Stretto – ha affermato Silvia Vollo – per il rilancio del Mezzogiorno e di tutto il Paese è possibile. Non possiamo sprecare quest’occasione storica che crea non solo un’opera ingegneristica unica al mondo ma è anche un enorme volano per l’economia e il lavoro nel sud Italia”.
Una nota rilasciata dalla delegazione esprime ottimismo in merito all’incontro: “In Parlamento c’è un fronte trasversale politico mai esistito che può far partire la costruzione dando ai cittadini un’opera ingegneristica eccezionale e unica a livello mondiale, 12 mila nuovi posti di lavoro e 100 mila assunzioni di indotto. Usciamo da questo incontro con molta fiducia, oggi registriamo finalmente la piena volontà del governo di non sprecare questa storica occasione”.
Le ricadute positive della costruzione del Ponte sullo Stretto sarebbero immediate; il costo per la costruzione verrebbe recuperato in un solo anno e con gli interessi. L’investimento stimato è infatti di 4 miliardi di euro, mentre l’insularità alla Sicilia costa ben 6 miliardi di euro l’anno. La costruzione dell’infrastruttura sembra dunque fondamentale per lo sviluppo del Sud e di riflesso dell’Italia intera.