A pensare male si fa peccato, ma spesso si indovina. LaPresse ha catturato un fuorionda tra il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, e il sindaco di Milano, Giuseppe Sala. Era in corso la conferenza stampa di presentazione dell’accordo fra A2A e Politecnico quando i due hanno avuto uno scambio di opinioni circa il Pnrr: i due hanno espresso la propria preoccupazione sulla distribuzione delle risorse per le quali priorità è stata data al Sud.
“Caro Beppe è un casino il Pnrr e noi mettiamo a terra un ca***” – ha detto Fontana. La risposta di Sala è eloquente: “È questo, poi va bene tutto. Noi dobbiamo farci un po’ più furbi su questa cosa e fare un po’ più di sistema obiettivamente tra tutti. Io obiettivamente sono preoccupato del fatto che Sud, Sud, Sud. Ho capito, ma l’innovazione… Però io non ho niente da contestare. Voglio chiarezza perché è evidente che noi abbiamo una progettualità”.
Diventare furbi, fare sistema, espressioni che lasciano intendere l’intenzione di prendere più denaro possibile dai fondi del Pnrr. Non è tra l’altro la prima volta che Sala si esprime in questi termini, essendosi sostanzialmente augurato, a dicembre, che Il Mezzogiorno non spendesse tutti i soldi affinché potesse trarne vantaggio Milano. “È molto giusto – dichiarò Sala – il principio di cercare di allargare a tutti e di dare a tutti la possibilità di partecipare. Questa è una grande opportunità per risolvere il problema del Sud”. Ma poiché nella storia d’Italia molte risorse alla fine non sono state utilizzate “ci candidiamo, qualora ci siano realtà non in grado di garantire la possibilità di investire nei tempi corretti, a utilizzare i residui che ci saranno”.
Eppure il Nord ha già ottenuto miliardi che non gli spettano. Il 70% del Recovery Fund è stato assegnato all’Italia a causa dlele condizioni di grave e drammatica arretratezza del Mezzogiorno, ma il Governo ottenuti i fondi ne ha dirottato il 30% verso le altre aree del Paese. Al Sud è stata assegnata una quota del 40% (sulla carta, a meno di ulteriori furti) con uno scippo che potrebbe essere di addirittura 140 miliardi di euro.