La Procura della Repubblica di Roma ha aperto un fascicolo di indagine sull’aumento dei prezzi del carburante, in particolare di benzina e diesel che hanno raggiunto prezzi inimmaginabili fino a pochi giorni fa. Si tratta, spiega Ansa, di un procedimento al momento contro ignoti senza indagati e senza ipotesi di reato.
I magistrati vogliono indagare sul motivo degli aumenti e verificare se sia giustificato. Gli effetti dell’indagine potrebbero ovviamente essere di livello nazionale. Gli accertamenti sono portati avanti dal nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Roma.
Nei giorni scorsi il ministro della Transizione Ecologica, Cingolani, aveva parlato di una colossale truffa in merito ai prezzi che attualmente sono praticati presso i distributori. Da non dimenticare tuttavia l’impatto delle tasse, che costituiscono il 64% del costo dei carburanti, sul quale gravano 19 accise (tra cui quella per il finanziamento della guerra in Etiopia del 1935) e l’Iva al 22%, il cui gettito aumenta con l’aumentare dei costi stessi con un ulteriore guadagno per lo Stato.