Settentrione diviso in Nord Est e Nord Ovest in modo tale che il Mezzogiorno risulti come l’area geografica in cui si evadono più tasse in Italia. È quanto risulta dall’elaborazione grafica stilata da La7 sui dati diffusi dall’Ufficio Studi della CGIA di Mestre: quest’ultima ha focalizzato la propria attenzione su un dato molto importante, ossia l’enorme cifra che corrisponde all’evasione fiscale nel nostro paese: la stima è di ben 110 miliardi di euro nel 2020.
In valori assoluti, le regioni in cui si evade la cifra maggiore sono le tre più popolose d’Italia: al primo posto la Lombardia con quasi 18 miliardi di tasse non pagate; al secondo posto il Lazio con 12 miliardi e 301 milioni di euro; terza la Campania con 10 miliardi e 232 milioni di euro. La classifica prosegue con le altre regioni e province autonome, con i posti più in alto in classifica occupati dai territori più popolosi e che producono un pil maggiore.
L’elaborazione grafica diventa discutibile nel momento in cui effettua la comparazione tra le macro aree del paese: emerge che il Sud è la zona dove si riscontra la maggiore evasione con poco più di 35 miliardi; seguono il Nord Ovest con 28 miliardi e 675 milioni, il Centro con 24 miliardi e 909 milioni, il Nord Est 21 miliardi e 146 milioni. Non si comprende come mai il Settentrione sia stato diviso in Ovest ed Est: insieme toccano la cifra mostruosa di circa 50 miliardi. Effettuando tale divisione viene di fatto alimentato lo stereotipo del Mezzogiorno parassita, essendo cosa nota che l’utente medio è abituato a osservare le immagini in maniera superficiale e per pochissimi secondi, certamente non sufficienti a fare calcoli.