Mille euro al mese e un contratto part-part time che, in realtà, è full-time con straordinari e festivi non pagati. Nel momento storico in cui è tornato alla ribalta l’argomento del Reddito di Cittadinanza a causa della sua cancellazione, è lecito anche porre sotto la lente di ingrandimento le pratiche di alcuni datori di lavoro che offrono condizioni di lavoro ridicole o al limite del ridicolo per necessità (attività che guadagna poco, tasse) o per ingordigia.
La denuncia arriva sui social da Sara, una giovane che era stata assunta da un noto locale di Cerenova, vicino Roma. I titolari le avevano messo in chiaro quali fossero le loro esigenze: farla lavorare full time, per sette ore e mezza al giorno, sei giorni a settimana inclusi i festivi. Quando le hanno presentato il contratto però ha ricevuto una sorpresa: l’orario su carta è part-time per una retribuzione di 1000 euro al mese, in pratica però Sara era tenuta a lavorare tutta la giornata.
“Questo è il contratto che mi è stato proposto da un noto bar/pasticceria/forno di Cerenova – ha scritto la ragazza sui social – Specifico che il suddetto bar è sempre pieno di gente, quindi le entrate non mancano di certo. Si parla di un lavoro 6 su 7, festivi e domeniche incluse, 7:30h al giorno per uno stipendio di 1000€ per un totale di circa 200h al mese (ah ovviamente straordinari non pagati idem festivi, sia chiaro). Già da qui si può intuire molto. Quasi 5 € l’ora”.
“Non esiste nessun genere di pausa, anche andare al bagno è un lusso e naturalmente non ti passano nulla da mangiare nonostante gli orari lo prevedano. Ora veramente vogliamo continuare a dire che il problema sono i giovani, il reddito, il non voler fare la gavetta, la mancanza di voglia? Davvero? Questo è SFRUTTAMENTO. Iniziate a pagare i dipendenti come si deve e vedrete che fila fuori i vostri locali. Ovviamente io il contratto l’ho rifiutato, nonostante abbia bisogno di lavorare, ma alla soglia dei quasi 30 anni sono davvero stufa di fare la serva. Io a farvi ingrossare il culo non ci sto più”.