Nichi Vendola è ufficialmente andato in pensione come consigliere regionale per la Puglia il primo settembre. Nonostante la regione abbia abolito i vitalizi nel 2013, i crediti maturati fino al 31 dicembre 2012 restano validi e, quindi, possono essere percepiti. Dal 2005 al 2012, quindi, l’ex governatore Vendola ha maturato poco più di sette anni di contributi ed ha diritto al suo vitalizio. Un pensionamento anticipato, tre anni in meno rispetto ai 60 previsti per ricevere la pensione, ma reso possibile da alcune norme sui contributi.
Quello che stupisce, però, non è l’età, ma quanto percepirà: si tratta di un assegno mensile pari a 5.618 euro lordi. A questo già corposo vitalizio, si aggiungerà anche quello di ex deputato, a meno che Vendola non venga rieletto nuovamente. In questo caso tutti gli assegni previsti verranno sospesi e potrà ricevere “solo” lo stipendio da parlamentare. Un vitalizio che non fa scalpore per la cifra, purtroppo siamo abituati a vedere pensioni ben più esagerate, ma per il fatto che è stato maturato in così poco tempo, con sette anni di contributi, mentre normali lavoratori, con una vita di sacrifici, non arrivano a tali cifre neanche nei sogni più fellici.