“Non è possibile che in un paese come l’Italia, a 7 mesi da una catastrofe, lo Stato e la Regione non abbiamo ancora mosso un dito e ci siano gli sfollati, ci siano migliaia di lavoratori che non hanno un posto di lavoro. Quindi senza bacchette magiche, perché a differenza di Renzi non vengo qua a promettere a vanvera, però tagliare burocrazia, dare pieni poteri ai sindaci e stanziare tutti i soldi necessari a Ischia come nelle Marche, in Abruzzo, nel Lazio, in Umbria, nelle zone terremotate è un dovere. Mi arrabbio come una bestia perché tra poco parte la stagione turistica e ci sono tantissime persone che non sono in grado di lavorare, di avere una casa, un negozio, un albergo. Non capiscono in 7 mesi cosa abbiano fatto in Regione e a Roma”.
Queste parole pronunciava Matteo Salvini alla fine di marzo, facendo visita ai terremotati di Ischia. Solo campagna elettorale, perché il Governo ha escluso Ischia dai sussidi per le zone terremotate. Tutti gli emendamenti con lo scopo di estendere le agevolazioni agli ischitani sono stati bocciati.
Fu solo pubblicità dunque quella che l’attuale Ministro dell’Interno fece a se stesso, accusando Matteo Renzi di parlare a vanvera. Lui, evidentemente, non è stato da meno.
I 31 emendamenti al decreto Terremoto sono stati dichiarati inammissibili dalla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, a maggioranza Lega Nord e 5 Stelle.
“Non possono ritenersi ammissibili le proposte emendative che non siano strettamente attinenti alle materie oggetto dei decreti-legge all’esame della Camera”, questa la spiegazione del presidente della Commisione, Benvenuto della Lega. Il decreto, infatti, si riferisce ai sismi avvenuti nel 2016, tuttavia nell’esame al Senato si era deciso di andare oltre tale delimitazione e includere nei sussidi anche Ischia e l’Emilia Romagna. Alla Camera però non sono stati dello stesso avviso, così dopo quasi un anno (sono passati quasi 4 mesi dalle promesse di Salvini) gli ischitani sono ancora abbandonati al loro destino.
width=100%