Campania, l’autonomia è possibile: la proposta degli industriali napoletani
Feb 07, 2019 - Giuseppe Cesareo
L’autonomia è possibile anche per la Campania. A sostenerlo, oltre ad alcuni esponenti politici campani, è anche l’Unione degli Industriali di Napoli che, insieme all’Università Federico II, ha fatto una proposta racchiusa in 7 punti, discutendone in assemblea pubblica lo scorso 5 febbraio 2019.
All’evento “Autonomia differenziata: il percorso possibile” hanno preso parte il Presidente di Unione Industriali Napoli Vito Grassi, il Giurista, già Presidente Corte Costituzionale Cesare Mirabelli, il Presidente Svimez Adriano Giannola, il giornalista e scrittore Marco Esposito, il Rettore della Federico II Gaetano Manfredi, il Vice Direttore di “la Repubblica”, Sergio Rizzo,che ha moderato i lavori.
La proposta di autonomia parte da quelle già in stato di avanzamento di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Per gli industriali partenopei “l’Italia è di fronte ad un bivio” che può portare ad “una secessione mascherata“, ma allo stesso tempo può diventare occasione “per rivedere il funzionamento della Repubblica“, soprattutto in merito all’applicazione pratica del federalismo.
“L’occasione è da cogliere al volo“, quindi, non solo per avviare un processo di “trasparenza” nel rapporto tra Governo e amministrazioni (soprattutto quelle inadempienti), ma anche per “accrescere la competitività nazionale“. Come farlo? In primis alcuni temi, oggi di competenza regionale, devono passare sotto la “potestà legislativa statale” (infrastrutture, energia, ambiente,…).
Poi, si evidenzia la necessità di “snellire” le procedure che riguardano la pubblica amministrazione locale che tuttavia non deve essere depotenziata. In questa girandola di competenze, si pone come base di tutto (ed è uno dei punti discussi) la definizione dei “livelli essenziali di prestazioni“. Senza questi, ad oggi, i fabbisogni sociali riconosciuti si sono rivelati spesso “iniqui“, portando a situazioni difficili da gestire e di grande divario tra Nord e Sud (ad esempio, la sanità, l’Università o l’assistenza a disabili e anziani).
Di seguito la proposta degli Industriali di Napoli: