Salvini l’ha scampata e il Senato non darà l’autorizzazione a procedere nei suoi confronti. I tesserati del Movimento 5 Stelle si sono espressi sulla piattaforma Rousseau: su 52.417 votanti, il 59,05% ha votato Sì, il 40,95% No.
Relativamente alla risposta: “Si, è avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato, quindi deve essere negata l’autorizzazione a procedere” hanno votato 30.948 (59,05%). Relativamente alla risposta: “No, non è avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato, quindi deve essere approvata l’autorizzazione a procedere” hanno votato 21.469 (40,95%). La maggioranza ha pertanto deciso che il fatto è avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato, quindi deve essere negata l’autorizzazione a procedere.
È quanto si legge sul Blog delle Stelle, indicando dunque in che modo, domani, i senatori pentastellati saranno tenuti a votare circa l’autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini, per il quale il Tribunale dei Ministri ipotizzava il reato di sequestro di persona nei confronti dei 177 migranti della nave Diciotti.
Dopo il “governiamo da soli”, ecco dunque che cade un altro pilastro del credo pentastellato, quello di dover dimostrare la propria onestà senza macchia, senza ombra, nelle aule di tribunale. Il potere logora chi non ce l’ha e questo, evidentemente, devono averlo capito i grillini che gettano così nel bidone della spazzatura una battaglia che li aveva contraddistinti.
Molto deve avere influito, inoltre, una minaccia niente affatto velata fatta da alcuni esponenti di spicco del Movimento 5 Stelle. Il Governo sarebbe caduto se Matteo Salvini fosse stato sottoposto a processo, avevano detto. Un ricatto, un’ingerenza bella buona sulla libertà di votare secondo coscienza.