Innanzitutto occorre procedere con ordine e distinguere tra due tipologie di crisi di governo: le crisi parlamentari e le crisi extraparlamentari. Stando al sito notaiobusani.it, il Governo può entrare in crisi per due motivi principali. Nel primo caso (crisi parlamentare) viene meno il rapporto di fiducia che lo lega al Parlamento, mentre nel secondo (crisi extraparlamentare) la situazione affonda le sue radici in fattori interni alla compagine governativa.
La crisi parlamentare, può avere tre punti d’inizio: il rigetto della mozione di fiducia iniziale, l’approvazione di una mozione di sfiducia, o infine il rigetto di una proposta su cui il Governo abbia posto la questione di fiducia. In questo caso, al Governo non resta che presentare le dimissioni al Presidente della Repubblica, che inizia la procedura di formazione di un nuovo Governo.
L’ultima crisi di governo che il nostro paese ha affrontato è invece una crisi extraparlamentare. Questa tipologia di crisi può essere dettata da contrasti tra i partiti della coalizione o dalla impossibilità di funzionamento del Governo, ossia dalle dimissioni del Presidente del Consiglio dei Ministri. Ciò è accaduto con il Governo Renzi, e sembra ripetersi in questi ultimi giorni.
Anche nel caso del Governo Conte, infatti, è abbastanza evidente che ci ritroviamo di fronte a una crisi extraparlamentare. In quest’ultimo periodo si è prodotta una crisi politica tra i partiti della coalizione di maggioranza, a causa della quale il Governo non è stato più in grado di far approvare i provvedimenti necessari alla propria azione e previsti dal suo programma.
Secondo il sito digilander.libero.it, il Presidente della Repubblica può tentare di trasformare la crisi extraparlamentare in parlamentare. In quest’ultimo caso, le dimissioni del Presidente del Consiglio vengono respinte e quest’ultimo viene invitato a presentarsi alle Camere per verificare se goda o meno della loro fiducia.
La crisi di governo prevede infine diverse soluzioni: tra queste, il rinvio del Governo alle Camere, come già menzionato, la nomina di un nuovo governo o la nomina di un nuovo leader dello stesso orientamento politico. La soluzione per cui sembra propendere il Ministro dell’Interno Matteo Salvini è quella che prevede lo scioglimento delle Camere e le elezioni anticipate.
In questo momento sta al Presidente della Repubblica sciogliere le Camere ed indire nuove elezioni, naturalmente dopo aver verificato l’impossibilità di perseguire altre strade. Nel frattempo, il Governo attuale rimarrà ancora in carica, fino all’entrata in funzione del successivo.