Il reddito di cittadinanza è a rischio. Ad affermarlo è Luigi Di Maio nella conferenza dei capigruppo al Senato, parlando delle conseguenze della crisi di governo innescata da Matteo Salvini pochi giorni fa.
“Mattarella è l’unico che decide quando e se andare a votare. Già è surreale che ci debba essere crisi a Ferragosto. Ai cittadini viene scaricata addosso la preoccupazione non delle elezioni ma di una crisi che colpirà misure per loro importanti. Un governo non si insedierà prima di dicembre: salterà tutto quello che abbiamo fatto, quindi reddito, quota 100…Stiamo parlando del futuro del nostro Paese”.
L’Inps ha bloccato 103mila domande di reddito di cittadinanza. Le adesioni tra questo e quota 100 sono state superiori alle aspettative, così le risorse, spiega Il Sole 24 Ore, sono tate congelate per evitare sanzioni da parte dell’Europa.
Altra scadenza che potrebbe slittare è quella della presentazione, da parte dei comuni, dei progetti di utilità sociale che dovrebbero essere svolti dai beneficiari del reddito di cittadinanza. I progetti, i quali devono essere coerenti con le aspirazioni e le capacità dei beneficiari, dovrebbero essere presentati entro il 30 settembre, tuttavia i centri per l’impiego non hanno ancora chiamato chi percepisce il reddito perché mancano le liste dei nominativi. Il ritardo è clamoroso: ogni beneficiario deve essere convocato entro un mese, ma molti percepiscono il reddito già da mesi.
Altro nodo è quello dei 471 navigator della Campania. De Luca insiste nel non voler firmare la convenzione: alla soluzione doveva lavorare il Ministero del Lavoro, peccato che la crisi di governo abbia messo il bastone tra le ruote.