Era il 5 settembre del 2010, quando il Angelo Vassallo fu ucciso mentre era in auto, a colpi di arma da fuoco. Il sindaco di Pollica (un piccolo paese del Cilento, in provincia di Salerno) aveva basato la sua vita e la sua politica sulla legalità e il rispetto. Probabilmente è stata questa la causa del suo omicidio, per mano della criminalità organizzata che voleva mettere piede nella sua zona.
In molti oggi hanno voluto dedicare un omaggio al “Sindaco pescatore“, in particolare i rappresentanti della politica campana e non solo. In primis, il neo ministro degli Affari Ue Enzo Amendola, il quale ha scritto su Twitter: “Quando Vassallo fu ucciso, io ero segretario del PD in Campania e fu uno dei momenti più dolorosi della mia vita. Oggi per me è un giorno speciale, quando giurerò sulla costituzione penserò anche a lui. Con disciplina e onore.“
Tra i vari messaggi di cordoglio, spicca anche quello del Consigliere Regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli. Il politico ha infatti scritto in un post su Facebook che: “si attende ancora giustizia, era un amministratore onesto e una persona perbene. Il suo esempio deve rappresentare uno stimolo per tutti e un esempio politico, amministrativo, di rigore morale e di impegno concreto contro la criminalità”.
“Chi quella notte ha colpito Angelo ha colpito tutti i cittadini di Pollica e anche tutti noi – ha scritto invece l’assessore al Comune di Napoli, Alessandra Clemente – è quindi nostro dovere ricordarlo sempre con più forza e più tenacia perché chi ha sparato ad Angelo ha voluto colpire tutti coloro che con onestà si impegnano per l’ambiente, per la sostenibilità, per la valorizzazione dei prodotti tipici locali, per la giustizia sociale”.
E’ fondamentale ricordare le storie e gli esempi di persone come Vassallo. Lasciarli in uno stanzino, per rispolverarli una tantum servirebbe a poco e sarebbe un’ulteriore sconfitta per lo Stato.