Napoli blindata per l’arrivo di Matteo Salvini. Il leader della Lega Nord non è stato generalmente accolto bene dai napoletani: i commenti che si potevano ascoltare per strada non erano dei più teneri – mettiamola così – anche se tra i più caldi c’erano i centri sociali i quali hanno sottolineato come la città non abbia dimenticato decenni di insulti e razzismo da parte sua e del suo partito. Anche le femministe si sono fatte sentire, in risposta alle frasi sull’aborto. Aborto che, tra l’altro, secondo Salvini in Italia si praticherebbe al pronto soccorso: cosa mai vista, mai sentita, per questo ha fatto specie poi sentirlo parlare di Sanità sul palco del Teatro Augusteo.
Il comizio di Matteo Salvini si può trovare per intero sulla sua pagina Facebook. Si tratta di un insieme di slogan gettati lì po’ a caso, tra un attacco a de Magistris, De Luca e all’immancabile Raggi. Una campagna elettorale senza proposte, senza un programma, senza nomi: “Stiamo lavorando sulla squadra, il nome non conta”, questo il pensiero espresso da Salvini. Beh, sì, forse ci può stare, ma probabilmente sarebbe anche ora di snocciolare qualche punto perché ieri sembrava di stare in un bar in cui il discorso era monopolizzato da una sola persona, mentre gli altri applaudivano a fasi alterne tra una chiacchierata con il vicino di posto, una foto, un selfie, un video da caricare da Facebook.
Ad ogni modo, il passaggio del suo “discorso” (sì, tra virgolette) che più ha creato discussione è stato quello sul centro storico che Salvini ha paragonato a un campo rom:
“Ho fatto due arterie del centro, non parlo delle Vele. Due arterie del centro che sembravano un bivacco, un campo rom: materassi, sporcizia, monnezza. Gente che pisciava per strada alle tre del pomeriggio. E secondo i centri sociali il problema di Napoli è Salvini”.
È curioso, intanto, osservare che se un’immagine simile fosse stata vista a Scampia per Salvini sarebbe stato meno scandaloso, come se chi abita in periferia non avesse lo stesso diritto a vivere nel decoro di chi abita al centro. Vogliamo parlare poi del costume di fare la pipì per strada alle tre pomeriggio? Salvini fa intendere di aver visto più di una persona farlo, fatto a dir poco improbabile, almeno per chi scrive che a scene simili non ha mai assistito.
Fino ad ora, in questo articolo, siamo stati davvero molto duri con il leader della Lega Nord. Eppure ciò che ha detto sui rifiuti lasciati in strada non è inverosimile, nonostante il paragone con un campo rom sia scorretto, offensivo, oltraggioso. Molte volte i media locali e i cittadini hanno denunciato un conferimento dei rifiuti irregolare, sversamento di ingombranti, inefficienze dell’azienda preposta a pulire la città.
È grazie a una certa incapacità degli amministratori locali, del presente e del passato, che un personaggio come Salvini sta riuscendo a ritagliarsi uno spazio, un consenso in una città, in una regione, in un Mezzogiorno i quali ancora oggi pagano e pagheranno per i decenni a venire gli scempi e gli scippi di cui la Lega è stata protagonista (in compagnia più che ottima, sia chiaro).
Insomma, se Luigi de Magistris avesse continuato sulla strada del proprio primo mandato (conclusosi senza miracoli), invece di tradire sostanzialmente la fiducia di quegli elettori che lo hanno confermato alla guida di Palazzo San Giacomo, molto probabilmente alle europee di maggio 2019 la Lega Nord non sarebbe risultato il terzo partito della città. I fatti ci dicono che non basta ricordare ai napoletani chi è, chi è stato Matteo Salvini: serve anche un buon governo, vicino e attento ai cittadini con più azioni e meno parole.