De Luca: “Se rivotiamo prendo l’80%. In Italia razzismo latente contro la Campania”
Nov 15, 2020 - Francesco Pipitone
Il Presidente della Campania, Vincenzo De Luca
Vincenzo De Luca è stato intervistato da Libero. Il quotidiano ripercorre con il presidente della Regione Campania questi mesi di emergenza coronavirus, grazie ai quali il governatore ha raggiunto una popolarità a livello nazionale forse mai vista prima per un presidente di regione. Le battute da cabaret su lanciafiamme e cinghialoni sono giunte perfino all’estero, con la stampa internazionale che è arrivata a parlare di come la Campania stava fronteggiando la situazione Covid. Ad un certo punto però, a causa della seconda ondata e delle palesi difficoltà che oggi costringono la Campania in zona rossa, la popolarità di De Luca sembra diminuita. Il governo stesso lo attacca frontalmente, quando nei mesi scorsi si era astenuto quasi per timore. Di seguito alcune delle parti più interessanti dell’intervista.
Presidente, sei mesi fa lei era l’eroe anti-Covid, oggi è in difficoltà: come è accaduto?
“Se rivotiamo domani anziché il 70, prendo I’80% dei consensi. Nessuno confonda i propri desideri con la realtà. Oggi è in difficoltà chi ha partecipato a una campagna di sciacallaggio politico e mediatico contro la Campania, e contro l’unico presidente che aveva detto la verità due mesi fa, e che ha attuato in anticipo misure che oggi prendono tutti”.
Com’è la situazione reale negli ospedali campani oggi?
“È di buona tenuta, in un quadro di generale pesantezza. Abbiamo attuato con un rigore assoluto un piano ospedaliere definito già ad agosto con i nostri direttori generali. Abbiamo raddoppiato in pochi mesi le nostre terapie intensive; abbiamo centinaia di posti letto di ricovero ordinario disponibili. C’è un affollamento come in tutta Italia, nei pronto soccorso. E c’è una grande carenza soprattutto di anestesisti: è questa la nostra criticità vera”.
Che messaggio finale vuole lanciare ai suoi cittadini?
“Di rigore e responsabilità, che dobbiamo avere qui più che in altre regioni d’Italia. Di orgoglio civico di fronte a una campagna di sciacallaggio politico mediatico, che rivela l’esistenza in Italia di un razzismo latente e che punta, troppo scopertamente, a colpire uno dei pochi esponenti politici che rifiuta di appartenere a correnti, a corporazioni, a paludi trasversali e opportunistiche, ma che rimane in primo luogo un uomo libero, E infine, un messaggio di fiducia. Usciremo a testa alta da questa stagione drammatica”.