La volontà del Governo e del Parlamento è quella di derubare il Sud. Ieri è stato approvato il Piano nazionale di ripresa e resilienza attraverso cui circa 60 miliardi del Recovery Fund, destinati dall’Unione Europea al Mezzogiorno, vengono dirottati al Nord. A nulla è valso l’appello dei 600 sindaci della rete Recovery Sud che avevano scritto a ogni deputato e senatore affinché dessero voto sfavorevole.
I parlamentari meridionali hanno votato lo scippo, consumando un vero e proprio tradimento verso il proprio territorio e gli abitanti che li hanno votati. Il 40% sventolato dalla ministra Mara Carfagna e dal Movimento 5 Stelle è lontanissimo dal 68% cui il Sud aveva diritto.
La battaglia, tuttavia, non si ferma qui. I sindaci di Recovery Sud stanno valutando un ricorso da presentare alla Commissione europea evidenziando come i criteri di assegnazione delle risorse del Recovery Fund siano stati modificati dal Governo Conte e non aggiustati dal Governo Draghi, in modo da dirottare i fondi.
“Ieri il Parlamento ha approvato un Piano nazionale di ripresa e resilienza che non stanzia per il Mezzogiorno la somma che servirebbe per uscire in via definitiva dal sottosviluppo in cui si trova da oltre un secolo e mezzo. Non si colma così il divario. Ma i parlamentari meridionali hanno votato in maniera compatta.
“Stiamo valutando un ricorso da presentare alla Commissione europea. E continueremo a chiedere, opera pubblica per opera pubblica, stanziamento per stanziamento, il rispetto degli impegni presi nei confronti del Sud. La battaglia comincia adesso. Restiamo uniti per difendere la nostra terra”.