Antonio Bassolino resta candidato sindaco di Napoli. L’ex primo cittadino, presidente della Regione Campania e ministro del Lavoro è intervenuto questa mattina a Omnibus, in onda su La7, rispondendo alle domande circa la candidatura di Gaetano Manfredi sostenuto dal Partito Democratico, ossia il partito di cui è stato esponente fino al 2017.
Il segretario Enrico Letta aveva invitato, in un’intervista a Il Mattino, Bassolino a fare sostanzialmente un passo indietro per sostenere Manfredi: “Bassolino ha un posto d’onore – ha affermato Letta – nella storia della città e del Mezzogiorno. Merita da tutti noi rispetto e anche scuse vere, non retoriche, per quanto ha dovuto vivere in questi anni. Vorrei davvero che ci aiutasse nello sforzo di sostenere Manfredi e il nostro progetto per una nuova fase della vita di Napoli. Una fase che possa ripetere, decenni dopo, quella straordinaria rinascita di cui fu interprete e guida”.
Antonio Bassolino ha tuttavia ribadito di essersi candidato ben tre mesi e mezzo prima di Manfredi, e di aver intrapreso una campagna elettorale al solo scopo di conquistare Palazzo San Giacomo. Per questo ha risposto invitando a sua volta il candidato del PD a sostenerlo: “Mi auguro anch’io che Manfredi possa sostenere, se i napoletani lo vorranno, lo sforzo mio e di una squadra forte e giovane per risollevare la città”.
Un ruolo rilevante nel primo rifiuto di Gaetano Manfredi è stato quello del debito della città di Napoli. Costui aveva rinunciato a candidarsi perché, in tali condizioni, sarebbe impossibile governare la città. Bassolino invece si è proposto nonostante tutto, e non perché dal governo centrale è arrivata la rassicurazione che sarebbe intervenuto lo Stato a risolvere la situazione.