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Recovery Fund, l’Europa autorizza lo scippo al Sud: 60 miliardi dirottati al Nord

La Commissione Europea autorizza lo scippo di 60 miliardi al Sud. Secondo quanto riportato da Ansa avrebbe valutato in maniera positiva il Piano di Ripresa e Resilienza presentato dal governo italiano, il quale riconosce al Mezzogiorno solo il 40% del Recovery Fund invece del 68% che gli sarebbe spettato osservando i criteri di ripartizione utilizzati proprio dall’Unione Europea. Parametri grazie ai quali l’Italia ha ottenuto 209 miliardi, per poi cambiarli in modo da dirottare 60 miliardi al Centro – Nord, a quanto pare con il beneplacito dell’Europa stessa.

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Entro domani, 22 giugno, l’approvazione da parte di tutti i commissari che verrà consegnata alla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, e a Mario Draghi nel pomeriggio. Tutte le voci del Pnrr avrebbero ottenuto la valutazione “A”, eccetto quella relativa ai costi che avrebbe ottenuto una “B”. Grazie a tale approvazione l’Italia riceverà il 13% della somma stanziata, ossia poco più di 27 miliardi di euro. Il Piano sarebbe anche aderente al Green Deal europeo, con il 37% delle  misure orientate alla transizione climatica.

Recovery Fund: solo l’ultimo furto ai danni del Sud

Uno scippo che era stato già annunciato ed ammesso da Mara Carfagna. La ministra ha fatto intendere che i demeriti spetterebbero al Governo Conte, che aveva costruito l’impianto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, eppure il governo Draghi non ha fatto nulla per evitare l’ennesimo furto ai cittadini meridionali. Ricordiamo, infatti, che a dispetto dei pregiudizi sono ben 840 miliardi che, dal 2000 al 2017, dal Sud sono stati dirottati al Nord con le tragiche conseguenze sulla sanità, il lavoro, le opportunità per i giovani che tutti conosciamo.

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