Le dichiarazioni di Gaetano Manfredi sull’equità territoriale ed il Pnrr hanno sorpreso, e non poco, chi da qualche tempo segue e si spende per la causa meridionalista. Se oggi, infatti, il tema del divario tra Nord e Sud è affrontato in modo diffuso tra la popolazione (almeno quella meridionale) e si fanno manifestazioni, anche a Roma, per scongiurare l’ennesimo scippo miliardario di risorse ai danni del Mezzogiorno, è grazie a chi da anni lotta affinché il Sud abbia la possibilità di emergere.
Manfredi ha sorpreso per almeno un paio di motivi. Il primo, è il suo non aver mai affrontato questi temi in qualità di ministro, quando da un posto di potere aveva l’opportunità di fare davvero qualcosa per il Sud; il secondo è costituito dalla sua provenienza politica, una vicinanza molto stretta a quel PD che negli anni ha fatto tantissimo per il Nord. Come dimenticare il Governo Renzi che, tra la Legge di Stabilità e Sblocca Italia, nel 2014 regalò il 98,% dei fondi per gli investimenti ferroviari al territorio che va da Firenze in su. Insomma, un Manfredi meridionalista se lo aspettavano in pochi, ma forse a poco più di un mese dalle elezioni ci può stare anche giocarsi questa carta. L’importante è che la conversione sia sincera e non un modo per recuperare qualche voto.
Tra le voci scettiche, in proposito, vi è quella di Rossella Solombrino, candidato sindaco di Napoli con il Movimento Equità Territoriale di Pino Aprile che lancia un messaggio all’ex rettore:
“Forse i temi che da sempre portiamo avanti hanno improvvisamente convinto anche Manfredi. Forse finalmente l’ex Ministro si è accorto che nel Pnrr mancano circa 90 miliardi al Sud. Io e il Movimento Equità Territoriale di Pino Aprile lo abbiamo fatto presente sin dalla prima bozza, mentre i partiti che sostengono Manfredi, gli stessi che lo hanno approvato, volevano far passare il 40% farlocco al Sud come un successo”.
“Il 25 aprile – continua Rossella Solombrino – noi eravamo in Piazza del Plebiscito insieme ai 500 sindaci del Sud per manifestare contro questa assurda ripartizione; personalmente ero presente il 15 Luglio a Bruxelles per sostenere davanti alla Commissione Europea la petizione firmata da migliaia di cittadini e discussa dal nostro Europarlamentare Piernicola Pedicini; ed infine eravamo presenti il 21 Luglio in Piazza Montecitorio, combattendo attivamente contro la truffaldina ripartizione”.
“Se Gaetano Manfredi vuol davvero vincere “la sfida dell’equità territoriale” – come lui stesso dichiara – allora lo sfido, dopo le parole, a dar seguito ai fatti e se realmente crede in ciò che va affermando, firmi oggi stesso la petizione ancora aperta al Parlamento Europeo e si impegni da adesso, come ho fatto io, qualora dovesse diventare Sindaco di Napoli, ad appoggiare il ricorso insieme ai 500 sindaci del Sud. Solo con i fatti i Napoletani potrebbero fidarsi di questo improvviso agostano spirito meridionalista“.
“E giacché siamo qui a discuterne, mi permetto di ricordarle che la spesa storica, nonché la truffaldina attribuzione delle risorse al Sud, sono figlie di leggi e riforme (?) approvate anche dai partiti che la sostengono. Mi permetto di ricordarle, inoltre, che Giuseppe Conte, che oggi si dichiara “vicino a lei” e che a Napoli la sostiene con tanto di manifesti in tutta la città “Conte per Napoli”, si è pronunciato 4 giorni fa, dichiarando che l’equità territoriale era sì necessaria, ma in favore di Milano e del nord, sostenendo un’assurda QUESTIONE SETTENTRIONALE. Non sarebbe il caso a suo avviso di fare la cosiddetta “pace con il cervello”, come si dice dalle nostre parti e soprattutto con gli ideali che dovrebbero spingerla a candidarsi a rappresentare Napoli e i Napoletani?”.