Arriveranno i soldi del patto per Napoli o sarà l’ennesima, solita presa in giro da parte dello Stato che quando si tratta di Sud è bravo sempre a promettere ma mai a dare non solo quanto promesso, ma perfino quanto gli spetta? Se il futuro potrà rispondere a questa domanda, nel frattempo sappiamo che nella bozza della Legge Finanziaria non vi è ombra di norme per il bilancio del Comune di Napoli. Manfredi aveva detto che un miliardo in cinque anni era troppo poco, per il momento la somma corrisponde proprio a zero.
“Io sono fiducioso. È una partita complessa perché la situazione del Comune è una situazione difficile e richiede interventi che hanno una complessità anche dal punto di vista normativo. Ci stiamo lavorando, c’è l’assessore Baretta che sta seguendo l’evolversi della situazione e sono fiducioso che degli interventi sulla città ci saranno. Chi conosce la dinamica della Finanziaria sa bene che poi alla fine la complessità dell’intervento normativo richiede un percorso articolato, perché chiaramente ci sono delle complessità tecniche, economiche e anche politiche. Senza nessun intervento la città è paralizzata. Il tema non è solo un tema economico, è anche di norme perché noi abbiamo un bilancio bloccato da un deficit finanziario ma anche da una serie di norme che lo ingessano. Dobbiamo lavorare su tutti e due gli aspetti per liberare spesa corrente e aiutare poi gli investimenti anche in relazione al Pnrr. Poi abbiamo il tema del personale, quindi stiamo lavorando su vari fronti per fare quello che serve”.
L’attivazione di un Patto per Napoli fu proprio la condizione posta da Manfredi affinché accettasse la proposta di candidarsi a sindaco. L’ex rettore in prima battuta aveva rifiutato la candidatura avanzata da PD e Movimento 5 Stelle, parlando di un bilancio che non gli avrebbe consentito di governare.