Un ritorno alla monarchia in Italia, ma con i Borbone. È la provocazione, evidente, di Sabino Cassese, nato ad Atripalda (Avellino), ex Ministro della Funzione Pubblica tra il 1993 e il 1994, ma soprattutto giudice della Corte Costituzionale tra il 2005 e il 2014. Nel corso della puntata di ieri di Coffee Break in onda su La7, parlando dell’elezione del Presidente della Repubblica ha affermato:
“Io in questi giorni sono stato tentato molto di proporre un ritorno alla monarchia, non con i Savoia ma con i Borbone. Questa straordinaria attenzione sull’elezione del Presidente della Repubblica sta facendo dimenticare tutti gli enormi problemi che il nostro Paese ha e che ha, come dire, talmente polarizzato l’opinione pubblica su questo tema, che ha praticamente bloccato il Paese”.
“Noi abbiamo problemi giganteschi: il tasso di scolarizzazione – in questi giorni abbiamo scoperto di avere il minor numero di laureati di tutti i Paesi dell’Ocse, ci sono diecimila iscritti in meno nell’Università. Abbiamo scoperto che la sanità territoriale ha bisogno di un profondo riordino. Sappiamo che ci sono posti di lavoro disponibili nelle industrie e persone che invece sono disoccupate, ma non c’è la possibilità di un incontro tra questi posti e le persone che dovrebbero essere occupate perché le figure professionali mancano”.
“Ci sono problemi enormi e tutta l’attenzione centrata sul Presidente della Repubblica corre il rischio di giustificare questa specie di grande pausa che il Paese si prende, mentre invece abbiamo dei problemi gravi che interessano le persone, che interessano quotidianamente le persone. Ecco per questo dicevo, e mi devo scusare se ho introdotto questo tema estraneo di un ritorno monarca”.
Il senso della provocazione, piuttosto scontato, è quello per cui con una figura di tipo monarchico verrebbe meno la necessità dio eleggere il Presidente della Repubblica in modo tale da concentrarsi sui problemi della Nazione. Perché, poi, Sabino Cassese preferisca i Borbone ai Savoia non l’ha detto. Visto il suo essere un uomo del Sud e data la sua conoscenza della storia italiana – in primis della parentesi fascista di cui i Savoia portano enormi responsabilità – possiamo però immaginare quale possa essere il suo pensiero circa il confronto tra le due principali case reali che sono state al potere nella penisola italiana negli ultimi secoli.