Luigi Di Maio è andato male anche a Pomigliano d’Arco, la sua città. Fuoriuscito dal Movimento 5 Stelle che non lo avrebbe ricandidato a causa del vincolo del secondo mandato, dopo quasi dieci anni è scomparso dal Parlamento nonostante abbia fondato un nuovo partito – Impegno Civico – e si sia alleato con la coalizione di centro sinistra. Una sconfitta che l’ex deputato, ex vice presidente della Camera dei Deputati, ex vice presidente del Consiglio ed ex ministro dello Sviluppo Economico e degli Esteri non ha potuto fare altro che ammettere, pur promettendo un ritorno (almeno nelle intenzioni).
Alla Camera dei Deputati, la città di Pomigliano d’Arco rientra nel collegio di Acerra. Impegno Civico di Luigi Di Maio ha registrato 1.157 voti per il 6,93% delle preferenze. Al Senato, invece, 992 voti per il 5,91% delle preferenze. Se da una parte il dato generale è stato più che raddoppiato, si tratta ad ogni modo di un risultato estremamente povero e deludente: basti pensare, ad esempio, che Noi di Centro di Clemente Mastella nella città Benevento ha raggiunto il 22,82% alla Camera e il 20,08% al Senato. Mastella è proprio espressione della città di Benevento, di cui è sindaco, ed infatti ha raggiunto un risultato piuttosto buono nel suo territorio. Tale confronto ci aiuta a comprendere quanto sia stata disastrosa questa tornata elettorale per Luigi Di Maio, che non si dimostra profeta in patria.
La scissione dal Movimento 5 Stelle non ha portato fortuna al buon Di Maio, che d’altra parte poteva sperare di conservare la poltrona solo attraverso un “tradimento”. Contrarietà all’attaccamento alla poltrona che era stato uno dei suoi tanti cavalli di battaglia, ma si sa, il cavallo buono si vede sulla distanza. Il disastro elettorale era tuttavia annunciato: dal 2018 ad oggi Luigi Di Maio, nonostante i ruoli ricoperti, si è relegato nel più completo anonimato e non si è mai espresso davvero sui temi che negli anni hanno interessato l’Italia. Un desaparecido di fatto che si è confermato, stavolta sì, desaparecido ai seggi.