Domani si dovrebbero aprire le consultazioni al Quirinale e, perciò, questa sera dovrebbe essere reso noto il calendario dei colloqui tra Sergio Mattarella con i leader dei partiti ed i gruppi parlamentari. Se questi saranno i tempi, già martedì il nuovo Governo potrebbe chiedere la fiducia alle Camere e diventare pienamente operativo.
Francesco Lollobrigida, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha affermato infatti che “La fiducia è possibile martedì. Si potrà dire a che punto è il Governo solo quando il presidente Mattarella lo avrà incaricato dopo le consultazioni. Se dovessimo avere un governo entro la settimana prossima sarà uno di quelli realizzati in maniera più rapida, rispetto a quelli degli ultimi anni. Sarà un buon risultato e in linea con quello che hanno scelto gli italiani”.
Uno dei nodi, com’è noto, è il rapporto tra Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi. Tra i due sembra non esserci affatto simpatia ed il secondo avrebbe insistito nel voler imporre un proprio fedelissimo come Ministro della Giustizia, ricevendo però un no secco dalla futura Presidente del Consiglio (a meno di improbabili sorprese). Berlusconi avrebbe perciò incontrato Carlo Nordio, il deputato che dovrebbe assumere il ruolo di Guardasigilli per avere le proprie rassicurazioni.
Il processo di formazione del nuovo Governo è disciplinato dalla Costituzione. In seguito alle consultazioni, che servono al Presidente della Repubblica a comprendere gli equilibri del Parlamento, costui dà l’incarico alla personalità che ritiene capace di formare un Governo in grado di ottenere la fiducia di Camera e Senato. L’incaricato accetta con riserva e, una volta assicuratosi di avere una maggioranza, torna dal Capo dello Stato con la propria lista dei ministri. Nel caso non abbia una maggioranza esprime la propria rinuncia.
Concluse positivamente le consultazioni il Presidente della Repubblica firma i decreti tutti controfirmati dal nuovo Presidente del Consiglio, con i quali avviene la nomina sia del Presidente del Consiglio stesso che dei ministri. La fase successiva è quella del giuramento del nuovo Governo nelle mani del Capo dello Stato: entro dieci giorni l’Esecutivo chiede la fiducia alle Camere dopo avere esposto il programma che intende attuare. Ottenuta la fiducia i poteri del Governo possono manifestarsi.