Salvini a Pietrarsa si scopre meridionalista e si paragona a Garibaldi: “Sto unendo l’Italia”

Matteo Salvini a Pietrarsa


Matteo Salvini a Napoli e Portici, questa volta senza eccessivi proclami per evitare contestazioni e polemiche. Nel pomeriggio di ieri, 8 aprile, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha presentato al Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa il programma di investimenti in Campania ed in tutta Italia. In mattinata era stato a Pisticci, il giorno precedente a Bari, nell’ambito di un tour che ha come ulteriore scopo evidente quello di far sentire la presenza del Governo sbandierando numeri e presunti risultati in chiave elettorale. Non ha mancato di fare un paragone implicito con coloro che unirono l’Italia sulla carta: con le infrastrutture, lui conta in tre anni si collegare il Paese.

Matteo Salvini a Pietrarsa si scopre meridionalista

A Pietrarsa Salvini si è scoperto addirittura meridionalista, parlando di ritardo colpevole del settore pubblico nel Mezzogiorno per quanto riguarda infrastrutture e investimenti: “Stiamo investendo una quantità di miliardi e di energie come non c’è precedente. In tutta Italia e soprattutto al Sud per recuperare decenni di ritardo. I governi del passato si sono dimenticati di una parte di Paese. Io invece sto investendo sull’alta velocità fra Brescia-Verona-Vicenza, sulle olimpiadi invernali e sulla diga di Genova, ma soprattutto lavoro per recuperare il ritardo in tante regioni del Sud. Quindi l’alta velocità Napoli-Bari, la progettazione della Salerno-Reggio Calabria e il ponte sullo Stretto. E conto alla fine del mio mandato di avere unito il Paese, cosa che negli ultimi decenni qualcuno soprattutto a sinistra non è riuscito a fare”.

Grandi opere? Ok, ma per attraversare la Sicilia non si possono impiegare 14 ore

Non possono che farci piacere ovviamente gli investimenti al Sud, da qualunque schieramento provengano. L’essenziale è che siano effettivi, utili, per infrastrutture che servono davvero e diano grande slancio all’economia e al tessuto sociale meridionale. L’Italia va certamente unita a dovere con le autostrade, le strade ferrate, ma bisogna soprattutto far uscire dall’isolamento le aree interne e creare le condizioni per la creazione di posti di lavoro. L’alta velocità tra Napoli è Bari è fondamentale, ma è necessario collegare di loro e con le grandi città anche Benevento, Avellino, Foggia, Caserta e così via. Ponte sullo Stretto? Va bene, ma nel frattempo per attraversare la Sicilia in treno ci vogliono anche 14 ore.

Il condono edilizio “di fatto”

Grande spazio dedicato anche a quello che Matteo Salvini afferma che non sia un condono, ma condono di fatto lo sarebbe: una legge per sanare gli abusi edilizi che il leghista giudica meno gravi, dunque il soppalco non a norma, l’apertura di una finestra in bagno e così via. No alle ville “riva al mare o in riva al fiume”, neppure per gli immobili costruiti in zone sismiche o vulcaniche e simili. Lo scopo sarebbe quello di far scendere il prezzo degli affitti o degli immobili e consentire al mercato immobiliare di avere una nuova spinta. Sempre nella teoria, perché nella pratica ciò che impedisce ai cittadini di accedere ai mutui o alle locazioni a causa dei costi, nelle grandi città, è principalmente la speculazione sul boom turistico. Ad ogni modo dei suoi piani la squadra di governo non sa effettivamente nulla, a parte i proclami: “Ancora qualche giorno di limatura e poi presenteremo il testo”.


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