Un emendamento potenzialmente in grado di far giungere al Sud una pioggia di finanziamenti. La proposta della senatrice Gisella Naturale, che fa parte dell’Intergruppo parlamentare Sviluppo Sud, Aree Fragili e Isole Minori ha come scopo quello di superare la clausola del 34% degli investimenti statali, che corrisponde alla percentuale di popolazione italiana che risiede proprio nel meridione.
D’altra parte, ormai da oltre un decennio e mezzo, in Italia si è investito soprattutto al Nord tralasciando in particolar modo il Sud. Non dimentichiamo un dato significativo diffuso da Eurispes: dal 2000 al 2017 lo Stato italiano da sottratto al Mezzogiorno 840 miliardi di euro dirottandoli al Centro ed al Nord.
Il presidente dell’Intergruppo, il deputato Alessandro Caramiello, spiega: “L’emendamento intende modificare la clausola del 34% prevedendo che il riparto non avvenga più considerando solo il criterio della numerosità della popolazione residente nel Meridione. La presente proposta, infatti, intende applicare anche le ulteriori 2 variabili usate da Bruxelles per il riparto del Recovery Fund tra gli Stati Membri”.
“Così, chiediamo all’Esecutivo di applicare lo stesso meccanismo di riparto utilizzato dall’Unione Europea per suddividere i circa 800 miliardi di euro del Recovery Fund tra gli Stati Membri, prevedendo che il calcolo dei contributi destinati al Sud venga calcolato in base alla popolazione, all’inverso del prodotto interno lordo (PIL) pro capite e al relativo tasso di disoccupazione di ciascuno Stato membro. Ora la palla passa alla maggioranza, che deve dimostrare se intende tutelare il Mezzogiorno coi fatti o a chiacchiere!”.